Il ministro turco per gli Affari europei e Capo negoziatore, Volkan Bozkır, ha dichiarato ai giornalisti turchi, il 7 gennaio, che «la responsabilità della rivitalizzazione del processo di adesione della Turchia all’UE sarà di Bruxelles anche nel caso in cui i negoziati in corso a Nicosia per la riunificazione dell’Isola non portassero ad una svolta. Se la questione cipriota non sarà presto risolta, spetterà alla UE rimuovere i veti imposti dai greco-ciprioti ai capitoli del negoziato di adesione».
Bozkır fa riferimento ai cinque capitoli bloccati da Cipro e in particolare ai capitoli 23 e 24, rispettivamente sul Sistema Giudiziario, Diritti fondamentali e su Giustizia, Libertà, Sicurezza, della cui apertura la Turchia ha grande necessità affinché trovi un adeguato impulso l’armonizzazione del proprio ordinamento giuridico-costituzionale a quello comunitario. L’UE, con la dichiarazione congiunta sulla questione drammatica del controllo del flusso dei migranti diretto dalla Turchia verso il proprio territorio, siglata il 29 novembre scorso, si è impegnata ad aprire i capitoli bloccati entro il prossimo 31 marzo.
Il ministro turco Bozkır, ha con quelle dichiarazioni richiamato l’UE alle proprie responsabilità e ha ammonito: «Non permetteremo alcun tipo di coinvolgimento della questione cipriota nel nostro processo di adesione». Nemmeno noi, come associazione «Turchia in Europa da Subito», lo permetteremo! L’apertura dei capitoli è responsabilità esclusiva dell’Unione e non di pretestuosi e illegittimi veti di un singolo Paese.