A nove anni dalla morte di Piergiorgio Welby, che si era rivolto al presidente della Repubblica per chiedere il diritto a una morte dignitosa, mercoledì 16 dicembre 2015, Dominique Velati, la nostra forte compagna radicale di Borgomanero ha ottenuto l'eutanasia in Svizzera. Ha voluto evitare che il suo cancro le portasse via la serenità di una morte dignitosa. “Sono contraria al dolore inutile. Per me questo era un dolore inutile. Così ho deciso per l'eutanasia”. Perché Dominique ha voluto vivere libera, fino alla fine. E ha scelto di raccontare la sua fine, la sua scelta e i suoi pensieri, i passaggi e i costi in un'intervista [1] rilasciata a Giulia Innocenzi di “Servizio Pubblico”.
Marco Cappato promotore della campagna radicale Eutanasia legale, ha aiutato Dominique fornendole informazioni e assistendola nel viaggio e nella procedura con la clinica che l'ha accolta. E si è autodenunciato assumendosi la responsabilità dei fatti.
In Italia, chi aiuta un malato terminale a morire rischia fino a 15 anni di carcere, anche se poi la persona muore all'estero.
Fino a quando il Parlamento italiano non calendarizzerà la proposta di Eutanasia Legale e il pieno riconoscimento del testamento biologico, continueremo ad aiutare altre persone malate terminali ad andare in Svizzera.
Se condividi l'urgenza di una buona legge sul fine vita, chiedi anche tu ai Capigruppo del Parlamento di discutere di eutanasia, firmando la petizione Vivere liberi, fino alla fine: legalizziamo l'eutanasia [2].
Fonte: http://www.radicalparty.org/it/content/grazie-dominique [3]