Eterologa, Regione bocciata di nuovo: "Ingiusto far pagare solo le coppie"
Fecondazione assistita, il Consiglio di Stato conferma la sentenza. La Lombardia non può far pagare a prezzo pieno la fecondazione eterologa alle coppie sterili.
Milano, 21 luglio 2016 - La Regione Lombardia non può far pagare a prezzo pieno la fecondazione eterologa [3] alle coppie sterili, quando per quella omologa (ovuli e spermatozoi dei futuri genitori) chiede solo un ticket. Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar lombardo che lo scorso ottobre aveva dato ragione all’associazione “Sos Infertilità”, rappresentata dagli avvocati Massimo Clara e Lorenzo Carmelo Platania, annullando le due delibere, del settembre e del novembre 2014, con cui la Giunta di Roberto Maroni aveva imposto tariffe tra 1.500 e 4mila euro per la procreazione assistita con gameti extraconiugali negli ospedali lombardi. L’«eterologa» era stata sdoganata quell’aprile dalla Corte Costituzionale, eliminando il divieto imposto nel 2004 dalla legge 40. Le Regioni si erano accordate per un ticket sui 500 euro. Tutte tranne la nostra: neanche un soldo pubblico, assicurò il governatore Maroni, finché lo Stato non l’avesse imposta nei Livelli essenziali di assistenza.
L'eterologa, nell’elenco delle prestazioni che devono essere garantite a tutti gli italiani, adesso c’è. I nuovi Lea [4], aggiornati dopo 15 anni, sono stati annunciati la scorsa settimana dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Hanno «un ok informale» del Ministero delle Finanze, li attende il vaglio delle commissioni di Camera e Senato. Ma Palazzo Spada aveva già dato torto alla nostra Regione: il 23 giugno, anche se la sentenza è stata depositata ieri. La Lombardia aveva impugnato la decisione del Tar sostenendo che, al di fuori dei Lea, è «discrezionalità» delle Regioni erogare prestazioni sanitarie aggiuntive «a carico del proprio bilancio». La distinzione tra fecondazione omologa ed eterologa l’aveva attribuita al diverso «contesto storico ed economico» nel quale s’era deciso di contribuire alla prima, «scelta non praticabile nel 2014». I giudici amministrativi hanno esaminato la «peculiare situazione» dell’eterologa ancora in attesa di entrare nei Lea. Delle Regioni che avevano promesso il ticket solo 5 sinora l’hanno applicato, e comunque quelle in piano di rientro «per legge» non possono pagare prestazioni extra-Lea.
Ma la Lombardia ha i conti a posto, e la Corte Costituzionale aveva già chiarito che fecondazione omologa ed eterologa sono la stessa cosa e rientrano nel «diritto alla salute». Diritto «finanziariamente condizionato», riconosce il collegio presieduto da Luigi Maruotti, ma questo «non può indurre a discriminare talune prestazioni»: far pagare una intera e l’altra a ticket è scelta «non giustificata», e determina «un’inammissibile disparità di trattamento» tra le coppie sterili che non possono permettersi la procreazione assistita privatamente, violando «il principio di eguaglianza sostanziale», cioè l’articolo 3 della Costituzione.
