Embrioni-chimera, ricercatori Usa criticano lo stop del governo
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Rischia di mettere in crisi tutta la ricerca sulle cellule staminali e sulla medicina rigenerativa, lo stop del governo degli Stati Uniti al finanziamento pubblico delle ricerche sugli embrioni chimera, gli embrioni di mammiferi nei quali viene trasferito Dna umano, utilizzati come specialissimi laboratori per riprodurre 'in provetta' modelli di malattie umane, studiarle e sperimentare farmaci. A lanciare l'allarme, in una lettera pubblicata sulla rivista Science, e' un gruppo di ricercatori dell'universita' californiana di Stanford.
Non e' la prima volta che gli embrioni chimera si trovano al centro di polemiche. E' accaduto, per esempio, per gli esperimenti condotti in Gran Bretagna da Stephen Minger e che nel 2008 hanno avuto il via libera dall'autorita' britannica per l'embriologia e la fertilita'. Minger puntava ad introdurre una cellula umana in un ovocita di mucca privato del nucleo, al fine di ottenere linee di cellule staminali embrionali.
I ricercatori di Stanford, guidati da Arun Sharma, criticano la decisione presa il 23 settembre dai National Institutes of Health (Nih): ''non finanzieremo ricerche - aveva dichiarato l'Nih - nelle quali cellule umane pluripotenti vengono trasferite in embrioni di vertebrati non umani allo stadio che precede la grastrula'', ossia allo stadio molto precoce dello sviluppo embrionale nel quale le cellule si organizzano in tre diversi strati, chiamati foglietti embrionali. ''Riteniamo che questa posizione possa minacciare i progressi nella biologia delle cellule staminali, nella biologia dello sviluppo e nella medicina rigenerativa'', commentano i ricercatori su Science.
L'appello arriva in vista dell'incontro che i National Institutes of Health hanno programmato per il 6 novembre e nel quale potrebbero forse decidere di tornare sui propri passi, ripristinando i finanziamenti. I ricercatori sono infatti convinti che la ricerca sugli embrioni chimera sia fondamentale per studiare i primissimi stadi di sviluppo dell'embrione umano, cosi' come per riprodurre in laboratorio modelli di malattie umane per studiarle e per sperimentare farmaci e terapie. ''Attualmente - rilevano i firmatari della lettera - e' impossibile riprodurre lo sviluppo umano in vitro, ne' esistono metodi eticamente accettabili per ottenere tessuti embrionali umani dai quali isolare cellule staminali di organi ai fini della medicina rigenerativa''.
Per approfondire:
Per rileggere l'intervento di Stephen Minger al Congresso Mondiale per la Libertà di Ricerca Scientifica del 2009 CLICCA QUI [3].
Per rileggere l'intervista di Giulia Innocenzi a Stephen Minger per Agenda Coscioni, del 2007 CLICCA QUI [4].
Per riascoltare l'intervento di Stephen Minger con Emily Jackson, " Scienza, etica e politica. Il caso dell'autorizzazione inglese per la creazione di embrioni ibridi uomo-animale" su Radio Radicale CLICCA QUI [5].
