A casa di Ed e Nichi: "Fuggiti in Canada per garantire futuro e diritti a nostro figlio Tobia"
Quella di Nichi ed Ed è una famiglia. Una famiglia che racconta una storia: quella della costruzione di un amore, della nascita di un figlio, della dolcezza di essere genitori. Si può essere d'accordo oppure no, ma non c'è niente di diabolico, immorale, osceno in questa storia: è la storia di un amore, e l'amore non può mai essere una vergogna.
Nella villetta di mattoni rossi, nella zona nord di Montréal, Nichi Vendola mi dice che mai, quando era ragazzo a Terlizzi, avrebbe potuto immaginare "di avere un giorno un marito canadese e un figlio americano" [3]. Tobia non è nato qui, ma a Sacramento. E l'atto di nascita è stato compilato all'anagrafe californiana dove "la legge consente di scrivere quello che vuoi".
Il padre biologico è Ed Testa. "In questo modo Tobia è più tutelato e non solo perché Ed è canadese e italiano e dunque assicura a Tobia altri due passaporti". Il cognome? "È Testa e non Vendola". Dunque c'era una volta... "C'era una volta un pezzo di legno e due Geppetto. Ti presento Tobia Antonio Testa, figlio di due papà".
Mobili di legno chiaro, profumi buoni, grande pulizia, niente ninnoli, un tavolo trasformato in fasciatoio, due altoparlanti che diffondono musica classica e lirica. Nichi ha una crisi di rabbia parlando dell'Italia. In un angolo del giardinetto ha curato l'orto: cipolle, aglio, bieta, sedano, melanzane, fagiolini, cinque tipi di pomodori, misticanza, le lattughe, il bok choy che è un cavolo cinese. Dice con un sorriso amaro: "Non c'è una sola erbaccia, qui".
Anna, che è la nonna di Tobia, ha cresciuto due figli in questa villetta: "Adesso fanno solo condomìni. Queste furono costruite per i veterani della seconda guerra mondiale". È una piccola signora energica, con due grandi occhi scuri, il bel viso pallido e forte. "Per noi è come un dolce paesaggio rassicurante. Con mia madre si capivano con un'occhiata. Io e Ed non abbiamo mai avuto segreti con le nostre mamme". Adesso che a 67 anni è stata pensionata dalla banca per la quale lavorava, nonna Anna aiuta a crescere il bimbo di Nichi e del suo Ed, che è il diminutivo di Eduardo, "uno zio di mio marito".
Nel quartiere della piccola Italia l'arrivo di Tobia "è stato festeggiato come un dono di Dio". La signora Brigida, la signora Carmela e tutte le altre mamme hanno fatto piangere Ed di commozione e di gioia. C'è il bar Italia, dove si aggirano ceffi poco raccomandabili, "qui purtroppo ci sono sia la 'ndrangheta sia Cosa nostra". Famosa in tutta la città è la salumeria Milano "dove ho avuto il mio primo lavoro, da commesso ", racconta Ed che poi si è laureato in Economia e Commercio ma, dopo alcuni anni in una società di marketing, si è messo a studiare grafica: "Sino alla partenza lavoravo da casa con lo studio di Milano Leftloft ". Ed ha 37 anni, Nichi 58, Tobia tre mesi e mezzo.
Ed e Nichi chiamano zia la Donatrice; e "la nostra Grande Madre" è la Portatrice.
Avete assistito al parto? "Siamo arrivati un minuto dopo. Avevamo fatto le prove: venti minuti di una strada tutta dritta. Il marito di Thelma, la gestante, ci ha mandato un messaggio: the baby is coming. E, poco prima dei venti minuti: the baby has arrived". Parto naturale? "Sì. E velocissimo". Quando vi hanno dato il bambino? "L'indomani. Ma non siamo partiti subito. Abbiamo trascorso molto tempo con Thelma e la sua numerosa e bella famiglia". È stato allattato al seno? "No. Ma per un po' Thelma ci ha mandato il latte".
Utero in affitto? "Capisco che, a parte la bestialità razzista e omofoba ci sia un pezzo d'Italia per bene che possa sentirsi disorientata. E capisco che si spacchino anche la sinistra e il femminismo. Penso che se vedessero, se giudicassero in concreto e non in astratto, capirebbero tutto subito. Prima di decidere, noi abbiamo frequentato molto le famiglie arcobaleno. Avevo i dubbi della mia generazione. Ma è la realtà che ci ha mostrato la strada. La gestazione per altri [4] è la risposta della scienza al bisogno di famiglia, è una difesa della famiglia, che va protetta dalla violenza contro le donne, dal femminicidio, dalla sordida prepotenza domestica, non dalla scienza. La maternità surrogata [5]è praticata soprattutto dalle coppie eterosessuali ed è probabile che tra una ventina di anni, come prevede Umberto Veronesi, sarà molto diffusa e anche in Italia si riderà di tutte queste resistenze. Qui in Canada, come in gran parte del mondo evoluto, nessuno capirebbe le vignette, i titoli dei giornali, gli editoriali infiammati contro la scienza. Certo, è chiaro che possono esserci abusi, come in tutte le cose, come nel trapianto di organi per esempio. Per questo ci vogliono buone leggi, e molta vigilanza".
"Ma davvero pensi che dipenda dal sesso il famoso doppio registro psicologico? Non ti sembra superata anche come stereotipo l'idea che la grazia sia femminile e la forza sia maschile, o che siano di genere la malinconia e il coraggio, l'ironia e l'intelligenza, la tenerezza della mamma e la severità del papà? E davvero pensi che io, Ed e Tobia siamo una minaccia per la famiglia?".
A quattro mani fanno il bagno a Tobia, poi lo cambiano, lo puliscono, gli danno la poppata, lo chiamano con soprannomi da burla, gli cantano la ninna nanna, e ancora: moine, baci, carezze con mani di padre che piacerebbero a Rilke il quale benediceva solo le mani delle madri. Il bimbo ha gli occhi blu, sorride spesso, l'ho sentito piangere poco: "Io credo - dice Nichi - che quando piange c'è sempre una ragione, e mi sforzo di capire qual è finché i suoi occhi tondi non si posano, acquietati, su di me".
"Dio - ha detto Papa Francesco - è la mamma che canta la ninna nanna al bambino e prende la voce del bambino e si fa piccola come il bambino e parla con il tono del bambino al punto di fare il ridicolo se uno non capisse cosa c'è lì di grande". Ruoli fissati dalla natura? "Non solo paternità e maternità sono fatte di esperienze e non di Dna, ma anche per diventare fratello e sorella oggi non basta l'acido desossiribonucleico, bisogna cercarsi e costruirsi".
La donatrice è una bella ragazza di 26 anni, mamma di una bambina bionda. La gestante, con il bel faccione allegro, "è un'assistente sociale di 29 anni, mamma di tre figli ". Entrambe sono americane. "Ecco, questa è la casa a tre piani del quartiere residenziale di Sacramento dove la portatrice vive con la sua famiglia. Ti sembrano poveri? ". Mi mostrano poi le foto con il pancione di sei mesi: "Ospitare la vita è stato per lei un incantesimo d'amore. Ci sono donne che pensano che aiutare chi non può avere figli sia bello, nobile e generoso. C'è una chat dove discutono tra loro. La nostra portatrice è stata spinta dalla cugina che l'aveva già fatto. Poi intervengono gli esperti, gli psicologi, i medici. Lei sente di avere un legame con Tobia. E anche la donatrice. Ma nessuna delle due pensa o sente di esserne la madre. Tutto è chiaro e pulito e noi vogliamo che Tobia, crescendo, possa conoscere e capire la sua storia biologica".
E di nuovo parliamo di fuga. Montréal è la città dei diritti, ci sono persino i bagni per trans, qui è nato il primo ministro che accoglie i profughi siriani dicendo loro: "Non siete ospiti, questa città è vostra. Prendetevela".
Egoismo? "Il desiderio di paternità è il contrario dell'egoismo. Prima pensavamo all'adozione. Stiamo insieme da dodici anni e volevamo un figlio. Sia per gli eterosessuali, sia per gli omosessuali, sia per i padri sterili e sia per quelli fertili la voglia di avere figli è amore per la vita, il presupposto per la sopravvivenza dell'umanità".
Mi mostrano le foto di Tobia che, appena nato, è adagiato su Thelma. "Ne abbiamo incontrate tante, e Thelma tante volte, prima di scegliere. L'agenzia di Sacramento è molto seria e le leggi californiane non consentono quel mercato che ci fa orrore e che viene praticato in altri Paesi, più poveri, in India, in Ucraina ...".
Italia o Canada? Nichi e Ed hanno firmato molte carte private. Le famiglie arcobaleno hanno prodotto una nuova branca del diritto perché in Italia tutto finisce sempre ad avvocati. Nichi è il tutore. Poi chiederà l'adozione di Tobia, figlio del compagno. Molti tribunali la concedono, e si aspetta in questi giorni una sentenza della Cassazione.
