Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha dichiarato il 7 marzo, a margine del Vertice straordinario di Bruxelles, Turchia-UE, convocato per bloccare il flusso di rifugiati in fuga verso l’Europa, che non avrebbe firmato il piano d’azione congiunto se non vi fosse stata nel documento finale un’esplicita condanna della violazione dei diritti umani in Turchia.
Premesso che non sono sufficienti mere dichiarazioni di condanna, che quasi sempre restano lettera morta, e che sono spesso irritanti e controproducenti, il presidente del Consiglio dovrebbe sapere che l’UE, con Ankara, ha in corso un negoziato di adesione avviato il 3 dicembre del 2005 e bloccato dai veti prestetuosi e illegittimi di Cipro e di altre cancellerie europee. Che tra i 17 capitoli bloccati ve ne sono due di cruciale importanza: il 23 e 24, rispettivamente su «Sistema Giudiziario e Diritti fondamentali» e su «Giustizia, Libertà e Sicurezza».
Capitoli di cui lo stesso Governo di Ankara chiede a gran voce, e in tutte le sedi europee, l’apertura.
Il primo ministro turco, Ahmet Davutoğlu, a Bruxelles, durante gli incontri con i leader dell’UE, ha fermamente ribadito chel'Unione europea deve adempiere a tutti gli impegni che ha assunto con la Turchia, con la firma della dichiarazione congiunta del precedente Vertice del 29 novembre 2015, che prevedono oltre al blocco del flusso dei migranti verso l’UE, anche la liberalizzazione dei visti d’ingresso per i cittadini turchi nell’area Schengen e l’apertura di cinque capitoli bloccati del negoziato di adesione all’UE.
Lo stesso Governo turco ha dichiarato che non si acconterà di una semplice dichiarazione, ma che esigerà, per iscritto, lacalendarizzazione dell’apertura dei capitoli.
Su queste legittime richieste di Ankara, l’Unione europea continua semplicemente con le sue promesse finora mai mantenute.
Dunque, caro presidente Renzi, se, come siamo convinti, ci stanno a cuore la Turchia, e le sorti della sua democrazia, ciò che dobbiamo immediatamente chiedere, è che sia scritta «nero su bianco», la calendarizzazione dell’apertura dei capitoli bloccati.