01/03/2016
In occasione del 26mo Vertice dell'Unione Africana ad Addis Abeba, in Etiopia, nel 30mo anniversario della Carta Africana dei diritti umani (entrata in vigore il 21 ottobre del 1986), il 2016 è stato dichiarato l'Anno Africano dei diritti umani, con particolare riferimento ai diritti delle donne.
Non è un caso che la UN Women ha celebrato la sua nascita al Vertice del 2011. Per l'avvenimento il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon ha affermato: "Quando le donne avranno il posto che le spetta al tavolo dei negoziati, in parlamento e nelle posizioni di leadership all'interno della società allora saremo in grado di liberare interamente l’enorme potenziale africano”.
A questo s'intreccia, in modo controverso, la decisione del Consiglio esecutivo dell’UA che su iniziativa del presidente kenyano Uhuru Kenyatta ha deciso di rivedere lo Statuto di Roma, ritirando l’adesione dei paesi africani alla Corte penale internazionale (CPI) per rendere operativa la competenza della Corte Africana di giustizia e dei diritti umani.
Si deve comunque sottolineare che la scelta è stata concepita nell'ottica dell'Agenda 2063, il quadro strategico per la trasformazione socio-economica del continente. La visione guida dei prossimi 50 anni, rappresentata da sette aspirazioni e ottenuta attraverso un processo di consultazione con i cittadini, preconizza una crescita inclusiva e uno sviluppo sostenibile verso un continente integrato, politicamente unito, basato su ideali di Panafricanismo, di buon governo, transizione democratica, rispetto dei diritti umani e Stato di diritto.
http://www.radicalparty.org/it/content/2016-anno-africano-dei-diritti-umani-agenda2063
1 Marzo, 2016 - 16:51
Fonte: http://www.radicalparty.org/it/content/2016-anno-africano-dei-diritti-umani-agenda2063 [1]