Oggi pomeriggio il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, ha incontrato una delegazione radicale composta da Igor Boni (segretario Associazione Radicale Adelaide Aglietta), Giulio Manfredi (vice-presidente Comitato nazionale Radicali Italiani) e Domenico Massano (giunta segreteria Associazione Aglietta).
I radicali hanno illustrato, innanzitutto, al sindaco lo stato delle cose in merito all’Agenzia comunale sulle tossicodipendenze, istituita formalmente dal Consiglio Comunale di Torino nel settembre del 1996, su impulso radicale, e mai entrata effettivamente in funzione. L’Agenzia, secondo l’impostazione originaria, dovrebbe essere uno strumento agile e non burocratico di coordinamento di tutte le realtà cittadine operanti sul tema delle tossicodipendenze nonché di impulso e di sfruttamento delle sinergie fra i diversi addetti ai lavori.
Se l’Agenzia fosse stata funzionante, non si sarebbe verificato il ritardo nella comunicazione fra forze dell’ordine e servizi tossicodipendenze delle 30 morti per overdose verificatesi quest’estate a Torino. Un’agenzia funzionante avrebbe permesso un dibattito sull’opportunità o meno delle narcosale meno “urlato”, meno episodico, meno idelogico, più approfondito e serio.
Rispetto, appunto, alla “questione narcosale”, i radicali hanno proposto al sindaco Chiamparino che sia la Città di Torino, in quanto tale, ad organizzare un grande convegno transnazionale, invitando gli operatori europei delle “stanze del consumo” (Ginevra, Francoforte, Barcellona …), per acquisire dati ed esperienze aggiornati sui diversi contesti.
Il sindaco Chiamparino ha ascoltato con attenzione le proposte radicali; si è dimostrato sostanzialmente favorevole sia alla riattivazione dell’Agenzia sia alla promozione del convegno ma, considerata la complessità dei problemi sollevati, si è riservato di dare una risposta solamente dopo aver discusso delle questioni con gli uffici competenti.
All’uscita dell’incontro, gli esponenti radicali hanno dichiarato:
“Lo scambio di ragionamenti con il sindaco non è stato né scontato né rituale; ci pare che vi sia stata da parte di tutti il tentativo di approfondire e di capire, nell’interesse non del proprio orticello ma dell’intera collettività. Ci auguriamo che la stessa attenzione e il medesimo mettersi in gioco su queste questioni dimostrato dal sindaco siano fatti propri dall’assessore regionale alla Sanità, Eleonora Artesio, che, diciamolo, finora è rimasta colpevolmente alla finestra”.
Manfredi (348/5335305)
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