“Signor Presidente Napolitano, ho letto con attenzione la Sua risposta ai cittadini in merito al decreto legge “salva Pdl”.
Con tutto il rispetto che nutro e che Le devo, mi permetta di esprimere la mia contrarietà.
Come Ella sa, sin dal mese di gennaio abbiamo portato all’attenzione delle massime istituzioni della Repubblica una serie senza precedenti di omissioni e di violazioni di legge poste in essere dall’apparato statale, e per le quali i diritti civili dei cittadini sono stati di fatto aboliti per l’intera fase di presentazione delle liste.
Ciò è accaduto in tutte e 13 le Regioni interessate dal voto, determinando peraltro l’esclusione coatta di numerose liste espressione di forze politiche non secondarie.
Il problema, dunque, non era “sanare” gli errori di alcuni in Lazio e Lombardia bensì ripristinare i diritti di tutti gli italiani e ristabilire le condizioni minime di legalità della campagna elettorale.
Mi corre l'obbligo di rilevare anche come non corrisponda a verità quando Ella afferma che “non si è indicata da nessuna parte politica quale altra soluzione potesse essere ancora più esente da vizi e dubbi”.
Al contrario, noi Radicali abbiamo indicato in più occasioni una soluzione ragionevole e volta a rafforzare lo Stato di diritto anziché distruggerlo.
Ci abbiamo provato sino all’ultimo, rendendola pubblica e chiedendo anche –invano- un incontro urgente al Presidente del Consiglio.
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