Ma quanto ci costa la Camera? Nel 2010, per forniture, collaboratori e consulenze, verranno spesi oltre 138 milioni di euro. Il 40% per affitti. Ci sono voluti 34 annidi richieste vane e lo sciopero della fame di Rita Bernardini. Oltre alla «collaborazione dell'unico presidente della Camera sensibile, Gianfranco Fini».
Alla fine però i radicali hanno ottenuto i conti «segreti» della Camera. Quelli sui quali nemmeno la Corte dei Conti può mettere becco. In onore di un principio, quello di autonomia costituzionale della Camera, che secondo Marco Pannella, invece, non c'entra granché:
«E' impossibile che dallo studio di questa storia non ne venga fuori una roba da codice penale», diceva ieri illustrando i dati.
Alcuni balzano agli occhi. Primo fra tutti quei 51 milioni di euro di affitti versati tutti ad un unico gruppo: la Milano 9o srl di Sergio Scarpellini. L'immobiliarista romano ha avuto 45 milioni per l'affitto degli immobili di Palazzo Marini (che nel 2007 costavano 30). Torta ricca con ciliegina: Scarpellini ha avuto anche 4 milioni per la manutenzione e i servizi antincendio e 2,6 milioni di appalto per la ristorazione.
A scorrere le altre voci di spesa, messa online sul sito Boninopannella.it, non mancano altre sorprese. Le auto blu costano, solo di parcheggio interno e make up, quasi un milione di euro l'anno. Le pulizie quattro. La ristorazione 6-7. Sessantunomila euro i prodotti igienici, un milione e mezzo il servizio facchinaggio, dieci la pubblicazione degli atti parlamentari, dalla stampa all'online. Un milione l`acquisto e il restauro di tappezzerie, arredi, targhe, cartelli, casseforti e armadi blindati. 600 mila euro i corsi di lingue.
Un bilancio «omertoso» lo ha definito ieri Rita Bernardini. «E alla memoria», giacché viene approvato «quando ormai è stato in larga misura consumato. Il segretario generale della Camera può spendere per le sue funzioni 258.228 euro. Ma avendo abolito tutti i controlli ora deve controllarsi da sé» rimarca Rita Bernardini che loda la collaborazione del presidente Fini: «E' dal '76 che ci proviamo. Ma nemmeno Nilde Iotti ci aveva mai dato retta». «E' la linea della "casa di vetro" che Fini ha adottato» minimizzano dalla presidenza.
Solo di uffici vengono spesi dunque 9 mila euro per onorevole. «Converrebbe il Grand Hotel», ironizza la Bernardini.
C'è poi la convenzione con il centro diagnostico Pantheon, fuori elenco, che annovera fra le prestazioni fruibili dai deputati 1.860 euro l'anno per «balneoterapia», 516 per cura del sonno. Più la chirurgia estetica. Secondo il segretario generale non va considerata perché la convenzione è stata stipulata dalla Camera per conto del Fondo di solidarietà alimentato dai contributi a carico dei deputati (800 euro al mese). «Il Fondo è gestito direttamente dai gestori quindi è bizzarro dire che gli oneri non sono a carico del bilancio della Camera», obietta la Bernardini.
Al Senato non va meglio, rimarca il segretario radicale Mario Staderini: «Quando era presidente Pera è stato acquistato un palazzo a Largo Toniolo dalle mani di una società intestata a un senatore che l'aveva comprata da un'asta fallimentare».
Si dovrà ripartire da lì.
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