A questo proposito Diego Galli, direttore di radioradicale.it e Mihai Romanciuc, webmaster e curatore del sito www.radicalparty.org [2] hanno dichiarato:
Si tratta di una scelta che i radicali condividono in pieno, tanto da aver utilizzato la stessa tecnologia, Drupal, per costruire i primi siti politici partecipativi in Italia. Fu creato con questo software open source il sito della campagna referendaria sulla fecondazione assistita del 2005, attraverso cui sono stati organizzati i volontari per la raccolte delle firme, il sito dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica (www.lucacoscioni.it [3]), il sito della Rosa nel Pugno per la campagna elettorale del 2006, segnalato da una ricerca dell'Università di Bologna per gli strumenti di interazione che ha saputo mettere in piedi.
Oggi usano un'istallazione unica di Drupal tutti i siti dell'area radicale, dal sito di giornalismo partecipativo di Radio Radicale FaiNotizia.it, al forum di Radicali Italiani su cui si svolsero le prime elezioni online dei dirigenti di un partito, fino al sito multilingua del Partito radicale nonviolento, www.radicalparty.org [2]
Attraverso Drupal i radicali hanno creato una grande comunità politica su internet e un social network di attivisti in grado di pubblicare video, scambiare informazioni, interagire tra loro.
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