· Dichiarazione di Bruno Mellano (presidente Radicali Italiani) e di Giulio Manfredi(Comitato nazionale RI):
E’ veramente patetico il tentativo del presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Antonio Tomassini, di bloccare allo scadere dei tempi supplementari l’immissione in commercio (negli ospedali) della pillola abortiva RU486. Se c’era ancora bisogno di prove, è ora del tutto evidente il carattere strumentale dell’indagine della Commissione, durata un mese: il risultato che si voleva ottenere era già ben chiaro a Tomassini e compagni fin dal primo giorno di audizioni.
Siamo certi che l’AIFA non cederà alle pressioni degli “atei devoti” e chiuderà definitivamente il “Dossier RU486”, aperto ben due anni fa.
Il comunicato emanato dall’AIFA lo scorso 19 ottobre non lascia adito a dubbi:
“Il Consiglio di Amministrazione dell’AIFA ha dato mandato al Direttore Generale Prof. Guido Rasi per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Determina relativa l’autorizzazione all’immissione in commercio del Farmaco Mifegyne (Mifepristone), prodotto dalla ditta Exelgyne, dopo aver espletato gli adempimenti previsti. L’AIFA sottolinea che il percorso seguito è stato assolutamente rispettoso dell’iter procedurale previsto dall’EMEA (l’Ente regolatorio europeo) per il mutuo riconoscimento di un farmaco, verificandone efficacia, sicurezza e compatibilità con le leggi nazionali nel rispetto e a tutela della salute della donna.
Dopo uno scrupoloso iter di verifiche scientifiche, tecniche e legislative che ha richiesto molto tempo sono state disposte restrizioni importanti all’utilizzo del farmaco, al solo fine della massima tutela della salute del cittadino, compito primario dell’Agenzia. La decisione assunta pone finalmente fine al possibile utilizzo improprio del farmaco e sgombra il campo da qualsiasi possibile interpretazione di banalizzazione dell’aborto e dal suo impiego come metodo contraccettivo. Condividendo le preoccupazioni di carattere etico che anche questo metodo di interruzione volontaria della gravidanza comporta, la Determina che verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale rimanda a Stato e Regioni le disposizioni per il corretto percorso di utilizzo clinico del farmaco all’interno del servizio ospedaliero pubblico, così come previsto dagli articoli 8 e 15 della legge 194 del 1978, e di cui l’AIFA non ha titolarità. L’AIFA naturalmente continuerà ad offrire la propria competenza tecnico-scientifica alle Istituzioni, e al Senato della Repubblica in primis, per quanto concerne il percorso applicativo del provvedimento adottato.”
Invitiamo il Direttore Generale dell’AIFA a procedere al più presto alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Determina sulla RU486 perché ogni giorno che passa dà adito a sospetti, polemiche pretestuose, tentativi di truccare le carte, che devono essere spazzati via, nell’interesse, innanzitutto, delle donne italiane, di ogni singola donna, che ha il diritto di poter scegliere finalmente “tecniche piu’ moderne, piu’ rispettose dell'integrita’ fisica e psichica della donna e meno rischiose per l'interruzione della gravidanza” (art. 15 della Legge 194/78).
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