Durante la sua presenza a Firenze ieri Massimo D'Alema oltre ad avere parlato contro la legge elettorale voluta dal Pd e Pdl nel 2004, e ha sostenuto la necessità di avere, anche in Toscana, un Centro per l'Identificazione ed Espulsione (CIE), perché, secondo il Presidente dle COPASIR, occorre applicare la Bossi-Fini per combattere l'immigrazione clandestina contro la quale D'Alema concorda. Rossi, forse per tenere insieme la coalizione sul versante 'sinistro', aveva accettato la presenza di un certo che però potesse o trattare umanamente gli immigrati prima dell'espulsione, oppure aiutarne l'inserimento in regione. D'Alema invece concorda con le politiche del centro-destra che devono raggruppare in centri gli immigrati al solo fine di identificarli e rispedirli da dove sono venuti, e nella stragrande maggioranza dei casi questi disperati arrivano in Italia dalla Liba, retta da 40 anni dall'amico di D'Alema Gheddafi, irrinunciabile 'partner strategico del nostro paese'. La lista Bonino-Pannella, è contro la costruzione di un CIE in Toscana, che sicuramente sarebbe gestito più efficacemente che altrove, ma è a favore della creazione di CARA, di un centro di accoglienza per coloro che sono rifugiati e che arrivano nel nostro paese bisognosi di protezione e assistenza. La Toscana ha una tradizione di tolleranza e solidarietà che non possono essere ridotte alla funzione di para-carcerarieri come avverrebbe con la creazione di un CIE.
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