Dichiarazione di Francesco Poirè, Segretario dell’Associazione Enzo Tortora – Radicali Milano
Ormai in città vige un clima da caccia alle streghe: senza tetto. omosessuali, donne che vogliono esercitare il loro diritto ad abortire...valgono le motivazioni più assurde per scatenare la violenza, fisica o verbale, lo sfogo di chi si sente protetto in questo clima di paura e tensione.
E così può succedere che all’ospedale di Melzo (Milano) il primario del reparto di ostetricia e ginecologia, Leandro Aletti, si possa scagliare contro tre donne in attesa nel corridoio del reparto per le visite preliminari per l’interruzione volontaria di gravidanza e al grido di «Assassina, sta uccidendo suo figlio» rendere ancora più difficile il momento per le tre donne e attirando l'attenzione di personale e degenti.
Questa episodio (tutto lombardo grazie alle nomine alla Sanità fatte dal ciellino Roberto Formigoni) ha portato alla luce, questo fortunatamente, un altro annoso problema: a Melzo la compilazione della cartella clinica e l'intervista preliminare all'aborto viene lungo la corsia del reparto, non in un luogo separato e appropriato che garantirebbe la tutela della privacy delle donne.
Nello stesso tempo per le strade del capoluogo lombardo le cose non vanno certo meglio: nel giro di un mese sono già tre le persone aggredite, picchiate e derubate perché omosessuali. Il clima di discriminazione e odio è tangibile e nessuna voce si leva dalle istituzioni, nessuno fa nulla, nemmeno una dichiarazione di solidarietà. Non abbiamo bisogno dei militari nelle strade, ma di cultura. Se alle 4 di notte ci sono persone che urlano disperate, con i volti sanguinanti e nessuno ha il coraggio di fermare la macchina o chiamare soccorsi c'è qualche problema.
E le strade vengono ripulite da quelli che le "istituzioni" considerano un problema. La recente emergenza Buenos Aires e' stata fatta rientra in fretta e furia. I rifugiati e i senza tetto sono stati fatti sparire con i pattugliamenti diurni e notturni.
Queste politiche di chiusura, di paura, di sicurezza a tutti i costi ma sono nelle direzioni scelte da chi ha il diritto di emettere ordinanze o sguinzagliare forze dell'ordine non sono il segno di una Milano moderna ed europea ma dei tempi dell'Inquisizione.
E' arrivato il momento di proporre una Milano diversa, piani integrati per la casa, politiche di riduzione del danno, tutela della libertà delle persone.
Per tutto questo chiediamo almeno ai cittadini di raggiungerci ai nostri tavoli: venerdì dalle 12.30 alle 14.30 in piazza San Carlo, dalle 17 alle 22 alle Colonne di San Lorenzo; sabato dalle 15 alle 19 in piazza San Babila e domenica ad Arese dalle 10 alle 13 in piazza 11 settembre per dare la disponibilità a firmare, quando sarà il momento, per la presentazione della Lista Bonino-Pannella alle elezioni regionali di Marzo 2010, per sottoscrivere le petizioni che da anni portiamo avanti, per scambiare idee e per fare progetti sulla Milano e la Lombardia che vorremmo.
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