
L'ormai ex-magistrato Presidente della Corte d'Appello Alfonso Marra, intervistato oggi dal Corriere, pone una domanda semplice, raccontando di come Pasquale Lombardi "era venuto da me in ufficio dicendo di rappresentare la Lista Formigoni". La domanda di Marra è: "Lombardi aveva in mano la copia del ricorso degli avvocati di Formigoni, chi poteva averglielo dato?".
Sul piano politico si pone infatti lo stesso problema delle centinaia di firme false (che pure assume un profilo più certamente criminale sul piano giudiziario): qualcuno ha dato disposizioni che fossero falsificate, così come qualcuno ha consegnato il ricorso (che non era certo un atto pubblico) a Lombardi. Chi è stato? Se non è stato il Presidente della Lombardia, certamente il Presidente in entrambi i casi sa chi è stato ad agire -con o senza la sua autorizzazione- a nome suo e della lista, per falsificare firme o per fare pressioni sul Presidente della Corte d'appello.
Se dunque Formigoni si fosse "limitato" a chiedere l'invio di ispettori ministeriali contro giudici colpevoli di aver accolto il ricorso radicale, avrebbe comunque il dovere di spiegare chi ha agito e per conto di chi su tutto il resto. Anche perché, per "ristabilire la verità", Marra si è dimesso. E Formigoni?
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Dichiarazione di Marco Cappato, Lista Bonino-Pannella / Radicali italiani
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