La scelta di ritorno al nucleare è scelta – lo diciamo da circa quaranta anni – sbagliata e dannosa. L’energia prodotta con l’attuale tecnologia nucleare non è conveniente e non è risolutiva rispetto ai nostri fabbisogni, inoltre è tragicamente inquinante. Non siamo ancora riusciti a risolvere in modo stabile – tanto meno definitivo – la questione delle scorie radioattive derivanti dalla passata stagione nuclearista, che vide attive in Italia appena una centrale e mezza, e il Governo Berlusconi ha deciso di ripercorrere – con la tecnologia che altri paesi europei stanno abbandonando – l’illusione del nucleare.
Noi radicali diciamo no a questa truffa, diciamo si alla ricerca, anche sul nucleare, e chiediamo con forza – con Emma Bonino – che siano resi pubblici gli elenchi dei possibili siti per le centrali.
Le elezioni regionali sono l’appuntamento democratico che ha al centro del proprio mandato il governo del territorio: conoscere quale parte del Piemonte dovrà essere sacrificata sull’altare del ritorno al nucleare è elemento deciso della scelta del cittadino elettore.
Gli amici Verdi – che negli anni passati hanno avuto la responsabilità del Ministero dell’Ambiente – ripetono semplicemente oggi quanto già dichiarato in passato e quanto confermato dai dirigenti dell’ENEL: i siti possibili sono già stati individuati, in base a criteri ed analisi che sono stessi da anni.
Vogliamo, dunque, che sia resi pubblici prima delle votazioni. Spero che anche chi è pronto a votare per questo centro-destra che vuole in nucleare, voglia – per prudenza – unirsi a noi per chiedere chiarezza e trasparenza, poi ognuno potrà fare le proprie valutazioni e le proprie scelte. Anche nell’urna.
L'ipotesi di un insediamento di centrale nucleare nel fossanese è folle dato quanto chi ci ha proposto e riproposto una mega-centrale sul Beinale: occorre quindi sgomberare ogni dubbio e ottenere la massima trasparenza e informazione.
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