In merito alle prime indiscrezioni sul decreto legislativo atto a definire i parametri per l'individuazione dei siti, ed in particolare relativamente alla tempistica annunciata dal Governo, Michele Bortoluzzi della Giunta Nazionale di Radicali Italiani critica la scelta dell'esecutivo "Definire che i siti "saranno resi noti solo dopo le elezioni regionali" e propagandare incentiivi per le popolazioni subito è un'operazione di macelleria politica, che crea un vulnus alla democrazia e pare considerare gli italiani un popolo piu' interessato al tornaconto economico immediato che attento alle scelte per il proprio futuro. La cosa e' ancor piu' grave perche' prima si portano alla fame gli enti locali, che quasi non possono pagare gli stipendi, e poi gli si agita lo specchietto "del tornaconto facile" con una bella centrale nucleare in casa."
" La scelta nucleare - spiega - sarebbe determinate nella formazione della scelta in materia di opinioni ed orientamento al voto dei cittadini, come dimostrano molte inchieste. Non dare questa opportunita' e tirare fuori le proposte "a babbo morto" significa essere portatori di una cultura poco democratica, poco attenta agli equilibri della societa'"
Questo comportamento, secondo l'esponente radicale " autorizza a pensare che vi sara' una centrale in ogni Regione affacciata sul mare o sulle grandi vie di comunicazione fluviale, escluse probabilmente le isole. In questa chiave le indiscrezioni filtrate che portano alle grandi regioni del Nord rischiano di essere azzeccate, in barba al principio di auto determinazione propagandato dal alcune forze di governo"
I Radicali danno appuntamento a Padova al 30 e 31 gennaio per un summit sul nucleare dove scienziati, politici, esponenti degli enti locali "porteranno elementi sufficienti e parametri di discussione diversi da qualli del Governo".
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