La Regione Campania e la Puglia hanno inserito nel loro quadro normativo Leggi che di fato bloccano, a diverso titolo, la possibilita' di costruire centrali nucleari nei loro territori. Il Veneto, ad oggi, non lo ha fatto nulla in questo senso e rischia "di restare la Regione che si affaccia al mare con il cerino in mano". Le nuove centrali, infatti, hanno bisogno di tanta acqua per il raffreddamento dei reattori, tanta che le Regioni maggiormente indiziate sono certamente quelle con affaccio diretto sul mare e, magari un concomitante corso d'acqua. "Il Veneto - spiega Bortoluzzi, che ha convocato con Emma Bonino gli "stati Generali sul Nucleare a Padova il 30 e 31 gennaio - rischia di fare la fine di sempre, in barba al federalismo e al "padroni a casa nostra" che ci vogliono far credere sara': diventare la pattumiera nucleare d'Italia perche' i nostri governanti o candidati tali dichiarano la loro avversita' per prendere voti, ma non promuovono iniziative legislative adeguate a lasciare i cittadini veneti tranquilli". Il nostro approccio, continua - non e' ideologico. Noi sosteniamo infatti che il nucleare sia tecnologia vecchia e che non conviene. Tra 10 anni, o 20 con i ritardi di costruzione che si sono manifestati anche in Francia, le centrali saranno piu' antiche che le centrali a carburanti fossili oggi, e - soprattutto - crediamo che tutte le regioni debbano partire dalla stessa base, mentre in Italia c'è gia' chi, per certo, sta iniziando a dire no.
Da qui l'appello al Centro Sinistra Veneto: "Propongo all'opposizione di concentrare le forze su questa richiesta durante l'approvazione della finanziaria del Veneto. Per una volta, data la particolare situazione, chiedo a tutti di uscire dal rapporto contrattuale con la maggioranza e di far comprendere ai cittadini che un'opposizione vera, seria, che ha motivazioni profonde e forza per portarle avanti esiste a questo dilagare populista che vota a Roma per il Nucleare, promette ai Veneti che non sara' a casa loro, ma non promulga Leggi adeguate a mantenere queste promesse, lasciando che oggi il veneto sia l'indiziato numero uno per la costruzione di una centrale".
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