
Dichiarazione di Giorgio Pagano – Radicali/ERA
“Sull’Europa Napolitano ha ragione, ma non parliamo la stessa lingua”, dichiara Giorgio Pagano, Segretario dell’Associazione Radicale Esperanto.
“Concordiamo pienamente con il Capo dello Stato quando dice che è ‘impossibile per i giovani porsi domande sul futuro senza ragionare da italiani e da europei’, e che ‘molto dipenderà per noi dalla capacità dell'Europa di agire davvero come Unione: Unione di Stati e di popoli, ricca della sua pluralità, e forte di istituzioni che sempre meglio le consentano di agire all'unisono, di integrarsi più decisamente’. Ci domandiamo però come sia possibile realizzare tutto questo nell'assenza di una lingua comunitaria, sostituita da un regime trilingue imposto arbitrariamente, e come possano Stati e popoli integrarsi quando sono obbligati a esprimersi nella lingua della dominazione coloniale”, prosegue Giorgio Pagano.
“Allo stesso modo, quando il Presidente sottolinea il ‘diritto dei giovani a un futuro di possibilità reali, di opportunità cui accedere nell'eguaglianza dei punti di partenza secondo lo spirito della nostra Costituzione’, non possiamo non esserne convinti, ma come cittadini europei dobbiamo ammettere anche quanto i giovani italiani siano svantaggiati rispetto ai loro coetanei inglesi, e come la mancanza di democrazia linguistica diventi perciò mancanza di democrazia. Ci
appelliamo allora al Capo dello Stato per chiedergli se sia giusto rassegnarsi all'idea che i ragazzi italiani abbiano meno possibilità in Europa di crescere e affermarsi anche in quest’anno nuovo, come in quello appena trascorso, o se non sarebbe meglio invece dare inizio a una lotta comune, nonviolenta e consapevole per una democrazia linguistica all'interno dell'Unione, che si allarghi in futuro a tutti i popoli”.
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