A proposito degli sviluppi scioccanti della confisca delle urne della Comunità di Rifugiati Tibetani, avvenuta nella capitale nepalese di Kathmandu da parte delle Autorità nepalesi il 3 Ottobre scorso, il Network internazionale di parlamentari sul Tibet (INPaT) ha invitato oggi il Primo Ministro nepalese ad un immediato rilascio delle urne ai legittimi rappresentanti della Commissione elettorale tibetana in Nepal.
Matteo Mecacci, co-presidente del Network internazionale di parlamentari sul Tibet (INPaT), come molti parlamentari di più di 30 paesi in tutto il mondo, desidera supportare il Nepal nello sviluppo della democrazia e nella tutela dei processi democratici e delle istituzioni. E, siamo profondamente dispiaciuti di quest’azione ingiustificata, che è accaduta nonostante sia stato concesso il permesso agli esuli tibetani per esprimere pacificamente il loro voto.
Il permesso è stato concesso in Nepal per l’elezione di rappresentanti del Parlamento tibetano in esilio, coinvolgendo circa 9.000 tibetani, ma la polizia ha fatto irruzione in 3 centri dove la Comunità tibetana in esilio stava votando e ha preso le urne. Si crede che l’accaduto sia avvenuto a causa di una richiesta da parte dell'Ambasciata cinese a Kathmandu.
“Noi parlamentari abbiamo regolarmente elezioni nei nostri paesi, ma ciò che è unico a proposito delle elezioni tibetane, è che l'esercizio dei diritti democratici e delle responsabilità negli ultimi 50 anni è avvenuto al di fuori della loro patria, sotto la guida del Dalai Lama. Il mondo deve sostenere tali pratiche piuttosto che sabotare il loro esperimento democratico”, così dichiara Mecacci.
Il Network internazionale di parlamentari sul Tibet (INPaT) teme che la ripresa del sequestro da parte della polizia anti-sommossa delle urne di una comunità in esilio e così fragile, che però ha una presenza legittima in Nepal, non migliorerà la posizione del Nepal sulla scena mondiale. Inoltre, va contro i forti legami culturali e religiosi che esistono da secoli fra i popoli himalayani. Mecacci ha, anche, detto:"Stiamo chiedendo alle autorità nepalesi di restituire il prima possibile le urne alla Comunità tibetana in Nepal".
Domenica 3 ottobre, nelle elezioni preliminari per la nomina del successivo Primo Ministro e dei 44 membri del Parlamento tibetano in esilio hanno voto circa 80.000 tibetani non appartenenti al Tibet occupato dalla Cina.
Tenendo conto del triste incidente accaduto in Nepal, il Network internazionale di parlamentari sul Tibet (NPaT) rinnova l’invito alla Commissione elettorale tibetana di invitare gli enti internazionali di monitoraggio elettorale per osservare le elezioni nel 2011 a Kalon Tripa".
Comunicato Stampa di Matteo Mecacci, Deputato Radicale - PD e co-presidente del Network internazionale di parlamentari sul Tibet (INPaT).
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