Riteniamo che questa economia sia realizzabile per esempio riducendo del 50% i programmi di acquisizione di armamenti, che per un paese che come il nostro partecipa solo a missioni di pace, rappresentano sicuramente un inutile spreco. Possiamo fare alcuni esempi di spese militari inutili, basta pensare ai programmi di acquisizione di sistemi controcarro di terza generazione con munizionamento, in sostituzione dei missili TOW e MILAN. (Durata: 6 anni, dal 2009. Costo: € 121 milioni), oppure l’acquisizione di 131 velivoli JSF e realizzazione in Italia, presso la base dell’Aeronautica militare di Cameri, di una linea di assemblaggio finale e verifica dei velivoli, trasformabile successivamente in un centro di manutenzione e riparazione dei velivoli. (Durata: 18 anni, dal 2009. Costo: € 12,9 miliardi), ed ancora il programma di acquisizione di velivoli ART per il pattugliamento marittimo e ricognizione aerea a lungo raggio, in sostituzione dei velivoli “Atlantic” (Durata: 7 anni, dal 2008. Costo: €360 milioni), acquisizione di 12 elicotteri (EPAM - Elicottero Pesante per l’Aeronautica Militare) più 3 in opzione, nel ruolo CSAR (Ricerca e Soccorso anche in aree sotto minaccia) e di supporto alle operazioni speciali, in sostituzione degli elicotteri HH3F (Durata: 7 anni, dal 2008. Costo: € 630 milioni).
In fin dei conti all’italia non servono nuovi aeri da guerra e sistemi controcarro visto che partecipa solo a missioni di pace. Oppure no?
Se La Russa poi pensa di poter decidere da solo dove e come tagliare, è evidente che ha un concetto della democrazia molto vago. In un periodo dove la repressione dei diritti è pressoché costante, non credo che il personale militare sarà disponibile ad accettare tagli indiscriminati. Purtroppo, vista la totale mancanza di una tutela sindacale per i militari - conclude Turco - sono convinto che anche questa volta il personale ne subirà le conseguenze piu pesanti.
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