
Cari amici,
ho letto l’appello di convocazione del “No Berlusconi Day 2”, rivolto anche a noi Radicali.
Rispondere è cortesia ma in questo caso ho premura di farlo perché sono convinto che coloro che hanno partecipato alla manifestazione del dicembre 2009 e che saranno in piazza il prossimo 2 ottobre vivono –come noi- l’urgenza di reagire allo sfascio democratico e istituzionale del nostro Paese.
Al primo No B Day, appena eletto Segretario di Radicali Italiani, spiegai che avremmo partecipato volentieri se fosse stato un No Berlusconi-No D’Alema day. La nostra analisi, da tempo, è quella per cui Berlusconi ci sta portando a sbattere perché si è trovato davanti una autostrada spianata da sessant’anni di partitocrazia, che ha distrutto Costituzione e Stato di diritto.
Berlusconi rappresenta un’accelerazione quanto mai infausta e pericolosa, quindi da battere. Sarebbe però illusorio pensare che liquidato lui siano risolte le questioni di fondo che ci stanno facendo precipitare.
Per questo ho apprezzato che per il NoBDay 2 abbiate provato a individuare ulteriori urgenze. Come la modifica della legge elettorale, l’attenzione ai conflitti di interessi e al comportamento fuorilegge del sistema radiotelevisivo.
Tra i vostri obiettivi, leggo che una volta licenziato Berlusconi e cambiata legge elettorale si debba andare “subito al voto per nuove elezioni libere e democratiche”.
NO!
Andare a elezioni in queste condizioni è quanto di più antipopolare e antidemocratico possa capitare al Paese. Ancora una volta i grandi temi dell’economia, del lavoro, della giustizia, del dissesto idrogeologico resterebbero fuori dall’agenda politica e di governo.
Si voterebbe, poi, nelle stesse condizioni di negazione dei diritti civili e politici (ricordate l’illegalità dell’intero processo elettorale – dalle candidature alle firme per la loro presentazione- che abbiamo reso manifesta alle ultime elezioni regionali?) che rendono la nostra democrazia reale tra le più a rischio di involuzioni totalitarie e golpiste.
Ancor più se si modificasse la legge elettorale. Pensateci: è accaduto lo stesso alle Politiche del 2006, alle Europee del 2009 e alle Regionali del 2010. Con veri e propri blitz partitocratici sono state cambiate le leggi elettorali pochi mesi prima del voto. Una pratica al di fuori degli standard democratici internazionali (lo stesso Consiglio d’Europa ha individuato in almeno un anno il periodo che deve trascorrere prima di votare con un sistema elettorale modificato), che come Radicali abbiamo denunciato presentando ricorsi giudiziari per l’annullamento delle ultime elezioni regionali. Contiamo di arrivare ad un pronunciamento della Corte europea dei diritti dell’uomo, che già in passato si è espressa in questo senso.
La legge elettorale va cambiata, e per farlo serve una mobilitazione dell’opinione pubblica: noi siamo impegnati per assicurare agli italiani un sistema elettorale basato sul collegio uninominale, direzione che all’83% avevano indicato con il referendum del 1993. Mettere al centro la persona, rappresentante di un territorio, che possa essere conosciuta e giudicata per quello che ha fatto e che farà.
È la riforma della politica che più ci preme e che ci vede impegnati anche nel realizzarne i presupposti, come l’Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati. Siamo riusciti a farla approvare in tanti enti locali e abbiamo reso il Parlamento finalmente più trasparente .
Perché si abbiano elezioni democratiche, è fondamentale poi che venga in concreto garantito agli italiani di conoscere per deliberare, diritto che oggi è negato non solo dallo strapotere mediatico di Berlusconi.
Proprio perché condivido con voi l’urgenza di una rivolta morale, politica, nonviolenta, civile, sento di dover onorare queste differenze di obiettivi che, al momento, ci separano.
Spero però che questa occasione si riveli come il proseguimento di un dialogo cui sinceramente tengo.
Vi auguro quindi buon lavoro in vista dell’appuntamento del 2 ottobre, con l’augurio di incontrarci nuovamente sulla strada della lotta per la democrazia e lo stato di diritto.
Mario Staderini
Segretario di Radicali Italiani
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