- Dichiarazione di Alessandro Gerardi, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani
Finalmente oggi, dopo l’oblio in cui era caduta dopo tanto discutere, la riforma organica della giustizia è stata rilanciata dal Presidente del Consiglio nel corso della conferenza stampa a Sofia.
Come radicali non possiamo far altro che ribadire quanto tale riforma sia indispensabile per definire e deliberare un nuovo “sistema giustizia” che dia al Paese una giustizia giusta ed efficiente. La separazione delle carriere, la riforma del CSM, una nuova disciplina dell’azione penale, il drastico ridimensionamento dei magistrati che, “fuori ruolo”, operano nelle istituzione politiche con un potere esorbitante, la riforma dei codici, la razionalizzazione delle risorse sono tutte questioni che noi radicali abbiamo seriamente e tempestivamente messo all’ordine del giorno in una mozione depositata in Parlamento all’inizio della legislatura.
E’ da auspicare quindi che il Presidente Berlusconi e la sua maggioranza, al di là delle chiacchiere da comizio, si decidano una volta per tutte a compiere i passi concreti e necessari per rinnovare una fondamentale realtà istituzionale e sociale, senza intenti “punitivi” verso chicchessia, ma semplicemente perché il Paese ne ha un disperato bisogno.
I radicali sono disponibili a contribuire nel modo più consapevole possibile a questa grande riforma, partendo dai temi contenuti nella mozione radicale approvata a larga maggioranza dalla Camera dei Deputati sotto forma di risoluzione, in un confronto costruttivo, ma non dispersivo né subalterno a chi ancora pervicacemente vi si oppone.
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