Comunicato stampa dei Parlamentari Radicali, Roma 2 agosto ’10
È stata presentata sia alla Camera che al Senato un’interrogazione parlamentare sottoscritta da 30 parlamentari, 21 del Partito democratico e i 9 Radicali (alla Camera: Bernardini, Beltrandi, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Zamparutti, Pizzetti, Marantelli, Zucchi, Quartiani, Misiani, Codurelli, Ferrari, Peluffo, De biasi, Mosca, Pollastrini, Corsini, Fiano, Sanga e Braga; al Senato: Bonino, Poretti, Perduca, Ichino, Adamo, Vimercati, Roilo, Fontana, Bosone ) per chiedere conto al Governo del comportamento tenuto relativamente alla vicenda dell’esclusione e successiva riammissione delle Liste elettorali ragionali a sostegno del candidato Presidente Roberto Formigoni.
L’interrogazione (pubblicata sul sito della camera a questo link:
http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=28385&stile=6&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+SCRITTA%27 ricostruisce in modo dettagliato la vicenda, a partire dalla verifica dell’assenza del numero minimo di firme regolari -oltre alla presenza di firme autenticate addirittura in data precedente a quella, pubblicamente nota, della definizione dei candidati- a sostegno delle liste di Formigoni e dai ricorsi in sede civile e penale realizzati dagli esponenti della Lista Bonino-Pannella Marco Cappato e Lorenzo Lipparini. Gli interroganti in particolare ripercorrono gli episodi avvenuti contemporaneamente alle conversazioni telefoniche tra il Presidente Formigoni e gli esponenti della cosiddetta P3, dalle minacciose dichiarazioni del Ministro La Russa che si recava fisicamente presso gli uffici della Corte d’appello, a quelle di Formigoni stesso che accusava Radicali e giudici di aver ordito delle “manovre” ai suoi danni e attività manipolatorie sulle sui suoi moduli, proprio mentre era lui ad attivare canali extra-legali. Sono infine ricostruiti i passaggi che portarono all’immediata richiesta di archiviazione da parte della Procura di Milano, all’approvazione del Decreto “salvaliste”, alla riammissione di Formigoni da parte del TAR -nel quale Formigoni stesso aveva dichiarato di confidare- e alle pressioni esercitate dal Presidente della Lombardia per ottenere l’invio degli ispettori contro i giudici della Corte d’appello, gli stessi ripetutamente insultati dagli esponenti della cosiddetta P3.
I Parlamentari del PD e dei Radicali, dopo aver definito “grave” il fatto che “organi di vertice di pubbliche istituzioni al fine di vincere una causa, si affidino a manovre e contatti informali di vario genere” e “che organi istituzionali facciano pressioni per ottenere ispezioni contro magistrati che abbiano emesso giudizi a loro non favorevoli” chiedono al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro della difesa:
“1- se sia consuetudine da parte del capo degli ispettori del Ministero della giustizia fornire a cittadini «consigli» su come operare per ottenere ispezioni ministeriali a uffici e distretti giudiziari; quali iniziative, nell'ambito delle proprie prerogative e facoltà, si siano adottate nei confronti dei dottori Arcibaldo Miller e Angelo Gargani; 2- se il Sottosegretario alla giustizia, senatore Caliendo, si sia interessato alle vicende della riammissione della lista Formigoni di sua iniziativa o se di concerto con il responsabile del Ministero della giustizia e in che cosa sia consistito il suo operato e intervento; 3- se il Ministro della difesa, quando ha pronunciato la frase «se ci respingono siamo pronti a tutto», si riferiva proprio all'attività di pressione che il presidente Formigoni avrebbe messo in atto, alla luce di quanto risulta dai contatti emersi dalle intercettazioni, o se comunque il Ministro era al corrente di tale attività; 4- quali iniziative intenda il Governo compiere al fine di evitare di riprodursi di vicende analoghe.
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