"A giudicare dalle dichiarazioni rilasciate oggi da Silvio Berlusconi in merito alla vicenda Fiat (“Marchionne avrebbe buone ragioni per lasciare l’Italia se prevalesse il no al referendum di Mirafiori”), si deve concludere, indipendentemente dal merito, che il Presidente del Consiglio non sa di essere il Presidente del Consiglio. Chi altri avrebbe dovuto e potuto, attraverso l’azione di governo, creare le condizioni per consentire agli imprenditori di restare - e, soprattutto, di arrivare - nel nostro Paese?
Per la verità, Berlusconi a modo suo è coerente: negli anni scorsi infatti ha avuto modo di dire (dicembre 2002) che per i cassintegrati – inutile aggiungere “della Fiat” – non ci sarebbero stati problemi, perché i più svegli si sarebbero trovati un altro lavoro in nero continuando a incassare il sussidio, e che (febbraio 2004) le tasse quando sono troppe si possono non pagare (cioè: evadere).
Berlusconi è coerente soprattutto nell’autodenunciare la propria incapacità: è stato capo del governo per otto anni negli ultimi dieci, e in questo periodo la pressione fiscale è aumentata, non è stata fatta la riforma degli ammortizzatori sociali, e l’Italia è il penultimo Paese europeo (dopo di noi c’è solo la Grecia) quanto a capacità di attrarre investimenti stranieri.
Detto questo, resta il fatto che una vittoria del “no” a Mirafiori rappresenterebbe una iattura."
Dichiarazione di Michele De Lucia, tesoriere di Radicali italiani
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