Già diverse dichiarazioni utilizzano la sentenza di oggi del Consiglio di Stato, che conferma la partecipazione di Formigoni alle ragionali, come prova che i Radicali hanno agito scorrettamente e che le firme della lista Per la Lombardia erano firme valide e corrette. Vorrei ricordare che le firme depositate da Formigoni erano, e sono, viziate da gravi irregolarità, non solo perché difettano dei timbri e delle autentiche, ma perché raccolte in dape precedenti alla definizione della lista dei candidati, avvenuta, per ammissione dello stesso Formigoni, solo a poche ore dal termine per la presentazione. La sentenza ribadisce invece che non ci sia la possibilità per l’Ufficio centrale regionale di escludere una lista già dichiarata erroneamente ammissibile, anche a fronte di nuove verifiche. Questo getta ombra sulla qualità dei controlli svolti in tribunale sulle liste depositate: superficiali, errati, e non rettificabili. Se come Radicali avessimo deciso di dichiarare un numero superiore e fasullo di firme raccolte, se avessimo depositato moduli senza timbri e autentiche, forse oggi saremmo anche noi ammessi a queste elezioni.
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