
Quella di Qamil Shima è una storia allucinante. Una delle tante in un’Italia le cui carceri sono indegne di un paese civile. Una delle tante in un paese il cui sistema carcerario mantiene i detenuti in condizioni così inumane da essere considerate alla stregua di torture dagli standard internazionali e dalle Corti dei diritti umani. Marco Pannella da 48 giorni conduce un’iniziativa nonviolenta, che ha due obiettivi: la vicenda irachena, della guerra in Iraq e lo stato della Giustizia e delle carceri in Italia. Il leader radicale, riferendosi alla situazione della giustizia e alle condizioni di detenzione di quasi 70mila detenuti, definisce la Giustizia e le carceri italiane quali diretta riproposizione sociale, morale, istituzionale della Shoah.
Approfondimenti
Gazzetta del Mezzogiorno, 20 novembre 2010 [2]
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