Queste non sono elezioni democratiche perché l’indisponibilità, salvo rare e meritevoli eccezioni, degli autenticatori è atto si legale ma espresso di proposito per impedire che la lista Bonino – Pannella possa essere presente col proprio simbolo sulla scheda elettorale.
Siamo pronti a scommettere che il 28 e 29 marzo troveremo stampate nei seggi una sfilza di liste che a norma di legge devono raccogliere le firme dei sottoscrittori a pena di esclusione, come fanno Costoro? Possibile che gli autenticatori sono disponibili con tutti tranne che con noi? Qui ci sono molte cose che non vanno e probabilmente molte notizie di reato. La lista Bonino – Pannella ha scelto la strada, non ora, ma già da oltre mezzo secolo, della legalità e mantiene fede a questo principio anche nelle cose quotidiane, anche in quelle di cui gli altri dicono “ma così fan tutti” piuttosto che “il fine giustifica i mezzi” e quindi anche nelle operazioni di presentazione delle liste che prevedono la raccolta delle firme di almeno 6.500 sottoscrittori distribuiti omogeneamente in tutte e cinque le province calabresi.
Chi sono, però, gli autenticatori? La legge affida il compito di verificare l’identità e la veridicità delle firme apposta sulle liste elettorali a: consiglieri e assessori comunali e provinciali, sindaci e altre figure istituzionali, più altri come funzionari incaricati e cancellieri dei Tribunali che possono svolgere quest’attività solo se autorizzati e come mera attività di volontariato. Bene: due settimane fa abbiamo raggiunto via fax tutti i comuni calabresi con uno scritto rivolto a Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali, parliamo di 8.500 persone, complessivamente molte di più delle firme necessarie per la presentazione delle liste, gli abbiamo scritto per chiedere loro la disponibilità ad autenticare le firme, non ha risposto nessuno.
Questa la situazione e questi i fatti. Si aggiunge la scarsità d’informazione sull’importante procedura che coinvolge decine di migliaia di persone nella nostra regione; ci saranno sulla scheda elettorale, al netto di quelle che godono le esenzioni, non meno di dieci liste assoggettate all’obbligo della raccolta delle firme, ciò significa che non meno di 70.000 persone, in una regione relativamente piccola come la nostra, sono coinvolti in quest’adempimento anche perché si può firmare solo una lista. Ciò, siamo convinti, meriti uno spazio informativo adeguato che permetterebbe ai cittadini di praticare l’Einaudiano “conoscere per deliberare”. E’ possibile firmare le liste presso tutti i Comuni, anche questo merita di essere saputo, e con la speranza che i funzionari addetti abbiano almeno scaricato dal nostro sito internet e messo a disposizione i moduli. La presenza però fra la gente nelle strade, nelle piazze, di cui siamo privati, non ci permette di essere sicuri che il quorum delle firme sarà raggiunto perché senza informazioni adeguate quanti e chi è disposto a recarsi presso i Comuni?
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