Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale e co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni
Non posso che compiacermi per la decisione dell’Ordine dei medici di Udine di archiviare il procedimento disciplinare nei confronti del dottor Amato De Monte, il medico anestesista che fu a capo dell’équipe che sospese l’idratazione e l’alimentazione forzata ad Eluana Englaro, perché non si è trattato di eutanasia. Una decisione giusta, logica, di buon senso. C’è però voluto un anno, per arrivare a una conclusione a cui la stragrande maggioranza degli italiani era giunta fin dal primo momento.
La decisione dell’Ordine dei medici mette la parola fine a una quantità di polemiche pretestuose e strumentali che si sono volute accendere da parte del sedicente “Partito della vita”, e che più propriamente è il “Partito” della sofferenza e del dolore senza scopo e fine a se stessa.
Una decisione giusta, che dimostra come spesso magistrati, medici e società civile siano molto più avanzati di noi politici: che non sappiamo tradurre gli elementari sentimenti di “pietas” e di misericordia in norme di legge. In Parlamento infatti, una maggioranza senza cuore vorrebbe imporre immotivati e assurdi divieti in luogo di ragionevoli facoltà.
Non è peraltro senza significato che sia ancora aperta la procedura istruttoria dell’Ordine nei confronti del dottor Gian Luigi Gigli, il professore di Neurologia dell’Università e già direttore del reparto di Neurologia dell’ospedale cittadino che è stato tra i più strenui oppositori dell’applicazione del decreto della Corte d’Appello di Milano sulla sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione a Eluana Englaro.
Come dice un antico detto di saggezza popolare: il tempo è galantuomo.
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