
Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata radicale della Commissione Giustizia
Come avevo paventato nella giornata di ieri, il Parlamento non riuscirà ad approvare, prima della pausa estiva, nemmeno la versione "svuotata" – e priva di ogni efficacia rispetto al dramma carcerario - del DDL Alfano sull'esecuzione presso il domicilio delle pene inferiori ad un anno.
Il testo licenziato ieri dalla Commissione Giustizia della Camera in sede legislativa, infatti, non potrà essere approvato per tempo dall'altro ramo del Parlamento; a confermarlo è il Presidente della Commissione Giustizia del Senato Filippo Berselli.
Al Presidente del Consiglio e al Governo chiedo l'immediata approvazione di un decreto legge e il coraggio di ritornare al testo originario del Ministro Alfano (varato all'indomani dell'approvazione da parte del Parlamento delle mozioni sulle carceri) che rispondeva almeno all'emergenza del sovraffollamento carcerario. La versione licenziata ieri dalla Commissione Giustizia della Camera, dopo mesi e mesi di discussione e di saccheggio del testo originario, è invece solo un'aspirina per la comunità penitenziaria ridotta allo stremo.
Il testo originale "Alfano", potrebbe restituire, con la detenzione domiciliare di circa 12.000 persone, un minimo di legalità alle carceri italiane ridotte in uno stato di totale abbandono umano e civile, mai verificatosi in passato in proporzioni così sconvolgenti.
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