Da lanci di agenzie letti a Radio Radicale
'Tenere i lavori di un congresso in un carcere e' una scelta politica', ha dichiarato oggi la vicepresidente del Senato Emma Bonino, intervenuta al IV Congresso dell'associazione contro la pena di morte 'Nessuno tocchi Caino', in corso nella Casa di Reclusione di Padova.
'Le nostre carceri esplodono e la stragrande maggioranza dei detenuti e' in attesa di giudizio - afferma Emma Bonino - questa situazione penosa e' un sintomo della malagiustizia italiana. In un Paese in cui i processi durano dieci anni, infatti, la giustizia non esiste per nessuno e tutti i tentativi di riformarla, dal caso Tortora in poi, sono andati a vuoto'.
'Con l'iniziativa di riunirci in un carcere - ha proseguito - Nessuno tocchi Caino intende sottoporre queste priorita' all'attenzione generale del Paese, per rendere visibile una realta' che molti, invece, vorrebbero mantenere invisibile'.
Per Bonino, 'oltre alla vita di Caino, difesa con la battaglia vinta per l'approvazione della moratoria universale della pena di morte e con quella in corso per la sua attuazione, quest'associazione difende i diritti di Abele, e lo fa in un luogo come il carcere, dove lo Stato di diritto e' venuto a mancare per moltissimi cittadini'.
LAVORO: IMPRENDITORI NORDEST, INVESTIRE IN QUELLO IN CARCERE
Parte dal Carcere Due Palazzi di Padova l'appello agli imprenditori del Nord Est ad investire nel lavoro in carcere: convocati da Michele Bortoluzzi della Giunta Nazionale di Radicali Italiani, gli imprenditori veneti piu' rappresentativi si sono impegnati a far conoscere a tutti i vantaggi della 'delocalizzazione in carcere'.
Una scelta, e' stato sottolineato oggi nel corso di un incontro svoltosi all'interno del penitenziario, che premia per costo del lavoro, qualita' e tempistica. 'Ci siamo mossi - spiega Bortoluzzi - su alcune parole chiave, come 'Sicurezza senza paure', perche' la vera sicurezza passa per la riduzione della recidiva: nel caso di Padova e' abbondantemente sotto il 3% per chi lavora e continua un percorso all'esterno, contro quasi il 69% di recidiva per chi non avra' mai un lavoro'.
Il presidente di Confindustria Padova Peghin, direttore di Morellato che ha attualmente produzioni all'interno del penitenziario patavino, ha spiegato di essere 'rimasto sorpreso nel conoscere i dati e gli incentivi che sono garantiti alle imprese che investono nel lavoro in carcere'. Luigi Rossi Luciani, gia' presidente di Confindustria Veneto e presidente dei Parchi Tecnologici di Venezia e Padova, ha ribadito che la sicurezza e' un valore aggiunto per le imprese: 'se a questa sommiamo il valore dei risparmi - ha detto - le imprese che si avvicinano al lavoro in carcere possono dire di fare un affare: l'importante e' che lo sappiano e che siano disponibili a delocalizzare anche lavori di tipo intellettivo'.
Il Direttore di Confindustria Belluno e il deputato imprenditore Massimo Calearo ritengono ora essenziale 'portare a conoscenza delle imprese e delle associazioni i vantaggi del sub appalto dei lavori in carcere'.
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