· Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata radicale-Pd, membro della Commissione Giustizia
Non mi metto a sindacare quale sia stata l'attività per risolvere il problema delle carceri portata avanti del segretario generale del Sappe Donato Capece. Quello che so è che da quando abbiamo promosso l'iniziativa del Ferragosto, delle drammatiche condizioni delle carceri italiane si parla molto di più, si hanno molte più informazioni e i parlamentari sono più consapevoli del loro ruolo rispetto che sta divenendo ogni giorno di più ingovernabile.
Quello che so è che, assieme ai miei compagni radicali, sono al 12° giorno di sciopero della fame affinché sia calendarizzata la mozione sulle carceri, presentata dai radicali, mozione che ha raccolto le firme di 78 deputati per impegnare il governo a varare "una riforma davvero radicale in materia di custodia cautelare preventiva, di tutela dei diritti dei detenuti, di esecuzione pena e, più in generale, di trattamenti sanzionatori e rieducativi". Mozione che prevede tutta una serie di misure - compreso l'adeguamento degli organici di agenti, educatori e psicologi - che nel giro di poco tempo potrebbero portare tutto il sistema a respirare dopo lunghi anni di sofferenza e di abbandono. Noi usiamo la nonviolenza come strumento di dialogo per cambiare le cose: Capece che fa, oltre a criticare e a seminare zizzania nel momento in cui dovremmo essere tutti impegnati nella soluzione dei problemi?
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