
Oltre al solito tentativo di cambiare argomento parlando di “rovesciamento del voto popolare”, le dichiarazioni del Presidente della Lombardia Roberto Formigoni rilasciate al quotidiano “La Repubblica” esprimono il proseguirsi dell’azione copertura della verita’ sulla massiccia falsificazione del processo elettorale.
Da una parte, infatti, Formigoni scarica la responsabilita’ sui partiti, ai quali avrebbe “chiesto di verificare” l’accaduto. Ma la richiesta era gia’ stata fatta ormai da oltre una settimana. A noi Radicali sono bastati pochi giorni per verificare le centinaia di falsi. A che punto siamo con la verifica, Presidente? Non si vorra’ nascondere dietro i tempi della giustizia italiana per accertare fatti che invece a Lei e ai suoi partiti sono noti fin nel dettaglio, vero?
Dall’altra parte, il Presidente cerca di mischiare le carte, affermando che “La questione e’ stata sollevata in campagna elettorale ed e’ stata respinta dal Tar e dal Consiglio di Stato” e che “gia’ la Corte d’appello aveva giudicato le firme regolari”.
Ma quale “questione”, Presidente? Non certo quella delle firme false, che abbiamo scoperto noi tre settimane fa! Il Consiglio di Stato e il TAR si limitarono a negare a noi Radicali il diritto a fare ricorso prima del voto, ed e’ dunque assolutamente falso affermare che “la Questione” oggi sul tavolo –cioe’ quella delle firme, che si aggiunge alle manovre della cosiddetta P3 per far pressione sui giudici- sia stata gia’ affrontata da un qualsiasi organo giudiziario.
Cambiare argomento, rinviare l’accertamento dei fatti, mischiare le carte: ecco i tre modi scelti da Formigoni per coprire la verita’, evidentemente sperando che continui a non esserci -con l’eccezione di Repubblica, Radio radicale e poco altro- alcuna informazione nazionale sulla “Questione”, ne’ un pubblico confronto basato sui fatti.
Dichiarazione di Marco Cappato, Radicali italiani / Lista Bonino-Pannella
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