BENE LA TRASPARENZA DEGLI APPALTI, MA SI DEFINISCA MEGLIO IL RUOLO DEL SEGRETARIO GENERALE
Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata radicale
Apprendiamo da una nota Ansa di ieri (FLB 22-DIC-10 18:42 NNNN) che l’Ufficio di Presidenza di Montecitorio ha approvato il progetto di riforma del regolamento di amministrazione e contabilità della Camera, cioè di quel regolamento che per sessant’anni è stato nascosto ai singoli deputati e che è stato disseppellito in questa legislatura grazie all’iniziativa radicale che – di fronte ai dinieghi di accesso ai contratti stipulati dalla Camera opposto dagli onorevoli questori – ha ottenuto, grazie all’intervento del Presidente Gianfranco Fini, l’applicazione di un articolo, il 68 comma 4, che prevede espressamente questa forma di conoscibilità dei conti dell’amministrazione.
Va stigmatizzato il fatto che i membri dell’assemblea di Montecitorio apprendano dalle agenzie notizie di questo tipo e rilevanza, e che nel sito istituzionale ancora non risulti pubblicato né il nuovo né il vecchio regolamento di amministrazione e contabilità, pubblicazione che era stata decisa nel settembre scorso con l’accoglimento di un ordine del giorno presentato dalla delegazione radicale.
La nota Ansa ci informa che una maggiore trasparenza sarà garantita negli appalti e che i politici non metteranno più il becco nelle aggiudicazioni. Se è così, meno male: c’è del caso che – almeno alla Camera – si avvii a conclusione l’era della “spartitocrazia”. Ma un chiarimento deve essere fornito al più presto sul ruolo del Segretario Generale che per regolamento è designato dal Presidente della Camera e deliberato dall’Ufficio di Presidenza. Un ruolo chiave fra politica e amministrazione che in base alle regole attuali (che non prevedono limiti alla durata dell’incarico) può rivestire questo importante incarico apicale per l'intera permanenza in servizio del dipendente pro tempore nominato. Una nostra proposta di modifica al regolamento prevede che il suo mandato si esaurisca al termine di una legislatura e che egli non possa essere riconfermato per più di una volta.
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