
Nota di Giorgio Pagano, Segretario dell’associazione radicale “Esperanto”
Tra cani non si mordono, recita un vecchio adagio italiano. Così, nell’Unione Europea, la grande perdente della seconda guerra mondiale ma, nuovamente ingombrante Deutschland, insieme ai grandi vincitori di Gran bretagna e della république françaiSe uniscono le forze per azzannare linguisticamente tutti gli altri popoli europei – guidati ahiloro da invertebrati governanti - con l’obiettivo di spartirsi linguisticamente i frutti dell’innovazione e della creatività del continente.
Ai DoGS tentano di resistere Italia e Spagna, due dei Paesi europei di grande cultura appartenenti ai PIGS: come la stampa economica di lingua inglese, dagli anni ’90, ha cominciato a ribattezzare con un acronimo dispregiativo Portogallo, Italia, Grecia e Spagna.
Entrambi, seppure con una poco credibile Italia schieratasi a suo tempo a favore addirittura del monopolio linguistico anglosassone contro l’oligopolio anglo-franco-tedesco, confidano in una possibile “Baia dei Porci” che segni il fallimento dell’attacco alla democrazia linguistica europea.
Singolare follia infine, quella svedese che, mentre l’Europa la vede schierata con i DoGS, contro anche la Spagna, qualche settimana prima, aveva assegnato il Premio Nobel per la Letteratura del 2010 allo scrittore di lingua spagnola Mario Vargas Llosa.
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