Il sindaco Alemanno sì è scandalizzato delle dure critiche di Amnesty International sul suo Piano nomadi, ma la realtà di ogni giorno va ben al di la di queste giuste critiche.
A Roma vi sono perlomeno tre categorie di Rom: coloro che, come quelli di Casilino 900, hanno avuto un cosiddetto sgombero concordato e che, lasciando perdere la sistemazione seguente, che meriterebbe un discorso a parte, effettivamente hanno avuto il tempo per prepararsi e hanno ottenuto una nuova sistemazione; i rom di Casilino 700, che invece sono stati sgomberati senza nessun preavviso e che hanno visto gran parte dei loro averi perduti sotto le ruspe e infine tutti quei piccoli insediamenti, soprattutto di rom rumeni, che quasi quotidianamente vengono sgomberati senza preavviso e senza nessuna collocazione alternativa da parte delle autorità, con la ovvia conseguenza di rioccupazioni in altri territori.
L'ultimo di questi sgomberi è avvenuto all'alba di questa domenica 14 marzo nel recinto di una ex stalla vicino alla fermata metro di Sub Augusta, dove una ventina di rom con bambini sono stati buttati sulla strada dalle forze dell'ordine e le loro baracche spianate sotto le ruspe. Due di loro sono in questo momento assistiti da compagni radicali.
Come per le liste, ci sono rom di serie A, B e Z e tutto dipende dai favori dei potenti; lo stato di diritto non esiste nel nostro paese e le regole le devono rispettare solo i deboli contro cui anzi viene attuata una repressione senza pietà.
Vergogna!
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