"C'è quella a scratamento ridotto. Che, spesso, finisce su un binario morto. E c'è quella che utilizz<a corsie preferenziali, con "accelerazioni" in un contesto ingessato, lento, farraginoso. Ecco la giustizia italiana. Al Sud come al Nord, in Lombardia come in Basilicata, dove sembrano inghiottite dal lago Sobolko inchieste giudiziarie e ipotesi di reato. Maurizio Bolognetti, della Direzione nazionale di radicali Italiani, e Ottavio Frammartino, della segreteria di Rifondazione Comunista, scuotono le acque torbide nel tentativo di vedere il fondo..."(di Massimo Brancati)
"Si persegue chi denuncia, chi chiede di far luce su ipotesi di reato. Forse per mascherare indagini che zoppicano, per difendere il "Potere" o, eventualità ancora più inquietante, per non voler indagare. E quando c'è la volontà di agire per coprire qualcosa, spesso la giustizia ritrova che sembrano perse nelle sue proverbiali lentezze. Come d'incanto la lumaca si trsaforma in lepre: ne sa qualcosa Maurizio Bolognetti, leader dei Radicali Lucani, sulla scia delle sue denunce su casi di inquinamento ambientale...dopo aver segnalato la "contaminazione" delle dighe lucane è stato oggetto di perquisizione..."(di Massimo Brancati).
Al Procuratore della Repubblica
Presso il Tribunale di POTENZA
Al Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di MATERA
Al Procuratore Generale
presso la Corte di Appello di POTENZA
Ill.mi Signori Procuratori,
alla fine del prossimo mese di gennaio si svolgerà la cerimonia pubblica di inaugurazione dell’anno giudiziario. In quell’occasione si farà il punto sullo stato dell’amministrazione della giustizia.
La vita giudiziaria del distretto della Corte di Appello di Potenza è stata, in questi ultimi anni, assai tormentata. Il Consiglio Superiore della Magistratura è intervenuto con vari provvedimenti mentre, innanzi agli uffici giudiziari di Catanzaro, debbono essere ancora definite le indagini che hanno avuto risonanza nazionale.
Le Vostre persone hanno assunto i relativi incarichi in un periodo di tempo successivo allo svolgimento di quei fatti. Sono dunque quelle più indicate a rendere noto che cosa è realmente accaduto e soprattutto a dare risposte ai cittadini di questa Regione che intendono conoscere le conclusioni di alcune vicende che hanno turbato e turbano non poco le loro coscienze. Ci riferiamo, in particolare, alle indagini relative al broglio elettorale di Scanzano Jonico, alle perquisizioni effettuate presso le abitazioni o gli uffici di alcuni giornalisti, alle azioni avviate e poi interrotte dall’ALSIA per il recupero di 200 ettari di terreno utilizzati in difformità agli scopi perseguiti dall’Ente, alle questioni riguardanti le pubbliche denunce di un ex assessore del Comune di Policoro, agli esposti indirizzati dai Radicali presso la Procura di Potenza sulle vicende Fenice, Tito scalo, Acqua dell’Abete.
In dettaglio.
I
Il broglio elettorale di Scanzano Jonico.
Nel mese di aprile del 2005 i Carabinieri, su disposizione della magistratura, sequestrarono i sette seggi elettorali presso il Comune di Scanzano Jonico ove si svolgevano le operazioni per le elezioni regionali. La notizia veniva riportata dalla stampa specificando che il broglio sarebbe consistito nell’attribuire a candidati preferenze in numero superiore a quello reale, attraverso l’alterazione di schede e registri (la Repubblica, 18/4/2005, doc. n.1).
Nel successivo mese di giugno del 2005, con l’accusa di broglio elettorale venivano tratti in arresto il sindaco Mario Altieri ed altri amministratori comunali (vedasi Gazzetta del Mezzogiorno, 14/6/2005, doc. n.2).
Sono trascorsi oltre 5 anni. Nel 2010 si è nuovamente votato per il rinnovo del Consiglio Regionale ma gli elettori del Comune di Scanzano, della Provincia di Matera e della Regione Basilicata non sanno ancora se quelle accuse erano fondate o meno e se la elezione del Consiglio Regionale avvenuta nel 2005 fosse stata regolare o meno. Riteniamo che dopo 5 anni sarebbe stato necessario conoscere la verità in via definitiva. Ed invece non se ne sa nulla perché in relazione a quei fatti, a meno che non vi sia stata un’archiviazione, non risulta fissata neppure l’udienza preliminare.
Consideriamo legittima la richiesta di sapere se il procedimento è ancora in vita e a chi è da addebitare il lunghissimo letargo; se non lo è, i motivi che ne hanno determinato l’archiviazione e ciò anche per riabilitare moralmente coloro i quali sarebbero stati ingiustamente accusati ed arrestati.
II
Perquisizione nei confronti di giornalisti.
Nel mese di luglio 2007, con l’accusa di aver costituito un’associazione a delinquere finalizzata alla diffamazione, la Procura della Repubblica di Matera dispose la perquisizione nelle abitazioni e negli uffici di un giornalista del Corriere della Sera, di alcuni giornalisti del luogo, di un giornalista della RAI TV e di un capitano dei Carabinieri (vedasi Corriere della Sera del 27/7/2007, doc. n.3).
L’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla diffamazione suscitò ilarità in molti operatori del diritto in tutta Italia.
Sono trascorsi oltre 3 anni ma di quel procedimento non se ne sa più nulla.
E’ lecito domandarsi se la singolare ipotesi di accusa aveva un suo fondamento? E soprattutto è legittimo richiedere che di quel procedimento si sappia quale sia lo stadio?
III
I terreni dell’ALSIA.
A Policoro, da anni, è in corso di costruzione un grande villaggio turistico.
Dell’area su cui sorge ben 200 ettari si appartenevano ad Enti pubblici.
Dei predetti terreni, all’incirca 160 ettari rivengono da un esproprio per la realizzazione di attività industriali mai realizzate. Altri 35 ettari circa dal riconoscimento, che molti considerano contrario alla legge, di un’accessione di aree demaniali per modifica del corso del fiume.
Nel mese di novembre 2008, Ottavio Frammartino, con atto stragiudiziale (doc. n.4), invitava e diffidava il Ministro dell’Economia, il Presidente della Regione Basilicata e il legale rappresentante dell’ALSIA ad agire per la retrocessione dei terreni espropriati e non utilizzati a scopo industriale e per il rilascio dei terreno per i quali vi era stato una non legittima attribuzione.
A seguito dell’atto stragiudiziale, l’ALSIA richiese, al fine di sapere se fossero fondate le richieste di retrocessione e rilascio dei terreni, un parere legale al prof. Garofalo, dell’Università di Bari.
Il professionista rese il proprio parere in maniera positiva avvertendo anche che sarebbe stato opportuno agire celermente onde evitare pregiudizi derivanti da prescrizioni.
Il responsabile dell’ALSIA, in coerenza con i risultati del parere legale, affidò all’avv. Vincenzo Zaccagnino, del foro di Potenza, l’incarico di avviare l’azione giudiziaria per la retrocessione e il rilascio delle aree ovvero per il risarcimento del danno che potrebbe ascendere ad oltre 50 milioni di euro.
L’avv. Zaccagnino ha predisposto l’atto di citazione e lo ha inviato all’ALSIA affinché il legale rappresentante dell’Ente sottoscrivesse il mandato ad litem. Questo, nel settembre del 2009.
Inspiegabilmente, il mandato ad litem all’avv. Zaccagnino non è mai stato sottoscritto.
E’ possibile sapere se in relazione a tali gravi omissioni, sulle quali la stampa lucana ha dato spesso ampia informazione, vi siano state indagini? Se sì, quale è il loro stadio? E, in caso negativo, se non si intende avviarle?
IV
Le strane vicende dell’Amministrazione Comunale di Policoro.
Nel mese di marzo dell’anno 2003, il dott. Rocco Leone, ex assessore ma ancora consigliere comunale, rilasciava dichiarazioni gravissime. Ed infatti:
- rivolgendosi al sindaco affermava: “tu sai quante volte insieme abbiamo dovuto arginare il malaffare”;
- con riferimento all’appalto della nettezza urbana il dott. Leone affermava: “è una vergogna. Io e il sindaco più volte abbiamo cercato di porre la questione all’interno della Giunta perché il servizio costa molto alla comunità”; e poi, conversando con il giornalista che gli chiede se il costo fosse di circa un miliardo, il dott. Leone soggiunge: “Sì. Noi, questo miliardo potevamo risparmiarlo andando a rivedere il contratto ma, nel momento in cui siamo andati allo scontro con Forza Italia, ecco la minaccia di far cadere l’Amministrazione se avessimo insistito”;
- in relazione alle assegnazione dei suoli nella zona artigianale il dott. Leone riferiva: “loro, con il metodo del rinvio, aspettavano che un amico presentasse la domanda. Allora, si faceva il bando. Bandi diversi l’uno dall’altro”;
- nel corso della riunione del Consiglio Comunale, il dott. Leone, rivolgendosi al vice sindaco gli chiedeva “se una ditta oggi finisce di fare un lavoro pubblico e il giorno dopo ti viene a fare la casa a te, è etica questa? Querelami! Devi spiegare questo ai cittadini!”.
Tanto risulta dal quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno del 15/3/2004 (doc. n.5) e dal verbale stenotipico inviato dal Segretario generale del Comune di Policoro alla Procura della Repubblica di Matera con missiva del 23/4/2004 (doc. n.6).
Ci si aspettava una indagine giudiziaria. Nulla accadendo, Frammartino Ottavio, intendendo esercitare l’azione popolare ai sensi dell’art.9 del D.Lgs. n.267/2000, per la tutela dei diritti del Comune di Policoro quale persona offesa (non potendosi pretendere dal sindaco o dalla Giunta Comunale in carica di agire contro se stessi), chiedeva di conoscere lo stadio del procedimento. Il dott. Chieco, Procuratore della Repubblica di Matera, rigettava la richiesta considerandolo non legittimato (riteneva, evidentemente, il dott. Chieco, che legittimati ad esercitare i diritti della persona offesa fossero proprio le persone fisiche che, a dire del consigliere Leone, praticavano il malaffare!).
Al diniego del dott. Chieco faceva seguito l’insistenza del Frammartino che, con lettera raccomandata del 6/5/2005 (doc. n.7), si rivolgeva a lui e al Procuratore Generale, purtroppo senza alcun esito.
Da allora nulla si è più appreso.
E’ ora possibile sapere se a fronte delle gravissime dichiarazioni rilasciate dal dott. Leone alla stampa e in una riunione del Consiglio Comunale il cui verbale veniva inviato alla Procura della Repubblica vi sia stato o meno un’indagine? E se un’indagine è stata condotta, quali sono i risultati?
Chi è il criminale? Chi denuncia casi di devastazione ambientale o chi inquina?
Le procure lucane indagano da due anni sull’inquinamento della falda acquifera del fiume Ofanto, provocata dall’inceneritore Fenice e, per usare un eufemismo, si potrebbe dire che l’inchiesta segna il passo. Da due anni attendiamo risposte sulle cause che hanno determinato un duplice sequestro della sorgente Acqua dell’Abete, tributaria dell’invaso della Camastra. Da dieci anni attendiamo risposte sul sequestro della vasca fosfogessi, ubicata nell’area ex-liquichimica, dove, in base alle ipotesi formulate dagli inquirenti, sono state stoccate decine di migliaia di tonnellate di fanghi industriali e anche fanghi provenienti dalle attività petrolifere. Ad oggi, nulla si sa degli esposti indirizzati da Maurizio Bolognetti, Segretario dell’Associazione Radicali Lucani, alla Procura della Repubblica di Potenza sulle sopra citate vicende. E mentre le indagini in materia di inquinamento sembrano essere finite su un binario morto, la Procura di Potenza indaga sullo stesso Bolognetti e su chi si è fatto carico di denunciare potenziali pericoli per la salute umana, formulando l’ipotesi di rivelazione del segreto d’ufficio. Eppure l’art. 5 comma c della Convenzione di Aarhus recita: “In caso di minaccia imminente per la salute umana o per l’ambiente, imputabile ad attività umane o dovuta a cause naturali siano diffuse immediatamente e senza indugio tutte le informazioni in possesso delle autorità pubbliche che consentano a chiunque possa esserne colpito di adottare le misure atte a prevenire o limitare i danni derivanti da tale minaccia”.
Conclusioni
L’art.101 della Costituzione recita: “La giustizia è amministrata in nome del popolo”.
In quanto popolani riteniamo di poter rivolgere rispettosa istanza per conoscere che cosa è accaduto, negli uffici giudiziari affidati alla Vostra direzione, rispetto alle vicende sopra indicate. Ed essendo queste di grande rilievo nella vita pubblica regionale consideriamo opportuno ed utile farle conoscere attraverso una conferenza stampa ai cittadini lucani i quali potranno poi apprezzare le Vostre risposte.
Latronico, 8/1/2011.
Maurizio Bolognetti
Direzione Nazionale Radicali
Ottavio Frammartino
Segreteria Regionale P.R.C.
Potenza
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