- Dichiarazione di Luca Nicotra (Segretario dell’associazione radicale “Agorà Digitale”) e Marco Cappato (Presidente, Membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani
I dati appena diffusi dalla Commissione europea non fanno che confermare il ritardo dell'Italia rispetto alla media europea nella diffusione della banda larga tramite linea fissa, inchiodando il nostro paese al diciassettesimo posto tra i 27 stati membri.
I ministri del governo Berlusconi, ultimo Scajola, rassicurano sulla disponibilità dei famosi 800 milioni, ma ormai è urgente fare chiarezza fornendo cifre e date certe. Inoltre anche se tali fondi fossero messi a disposizione in tempi brevi, il problema rimane aperto. Infatti non è ancora chiaro quali saranno le aree prioritarie di intervento, né il metodo con cui verrà stabilita l'efficacia degli investimenti. In queste condizioni il rischio è che da una parte il piano per la banda larga del governo diventi l'ennesimo finanziamento ai colossi delle telecomunicazioni, e dall'altra questo costituisca addirittura un atto di concorrenza sleale rispetto a quegli operatori che, anche senza i fondi governativi e in regime di mercato, già offrono o progettano di offrire soluzioni di banda larga (magari senzafili) agli utenti Internet nelle zone meno coperte del Paese.
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