
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani
"Il caso di Fabrizio Pellegrini ha scosso le coscienze e sollevato l'attenzione dell'opinione pubblica su una delle conseguenze più odiose del follia proibizionista, perché colpisce la libertà di cura dei cittadini affetti da patologie gravissime. L'accesso alla cannabis terapeutica è un fronte importantissimo di una delle più grandi questioni sociali aperte nel paese e che riguarda il consumo di sostanze in generale. I danni del proibizionismo, dalla salute alla giustizia all'economia, si riflettono in dati drammatici che dovrebbero far pensare chi ancora difende politiche fallimentari: due miliardi spesi ogni anno in Italia in repressione, 24 miliardi di guadagni per le narcomafie soltanto in Europa di cui 13 grazie al mercato della cannabis, quasi 17mila detenuti reclusi a causa dell'articolo 73 del Testo unico sulle droghe, che punisce la produzione, il traffico e la detenzione di sostanze stupefacenti: cioè un detenuto su 3, la stessa fetta di detenuti che ha problemi di dipendenza. Parliamo soprattutto di giovani, giovanissimi alle prese con processi interminabili, anni dietro le sbarre e la vita che, anche una volta fuori, non riparte. Ecco perché non bisogna assolutamente abbassare la guardia, anche in vista della ripresa a settembre della discussione parlamentare del ddl sulla cannabis legale. Come Radicali abbiamo accolto la scarcerazione di Pellegrini come un successo della nostra mobilitazione nonviolenta e dell'appello che ha raccolto centinaia di adesioni. Ricordiamo però che Fabrizio si trova comunque in regime di detenzione. Quindi sospendiamo il digiuno a staffetta, ringraziando tutti coloro che vi hanno preso parte, e andiamo avanti e rilanciamo la lotta antiproibizionista: per scongiurare nuovi casi Pellegrini a partire da quelle regioni come l'Abruzzo e la Puglia che non attuano le proprie leggi sui cannabinoidi - per questo abbiamo già chiesto un incontro al governatore D'Alfonso e faremo lo stesso con Emliano; per verificare lo stato di attuazione nelle altre regioni che hanno approvato una legge in materia, ma soprattutto perché il legislatore si assuma la propria responsabilità su temi che riguardano così da vicino i diritti e le libertà delle persone. Ecco perché come Radicali Italiani, insieme all'Associazione Coscioni, continuiamo a raccogliere in tutta Italia le firme sulla legge popolare Legalizziamo.it [2] per la legalizzazione della cannabis e la decriminalizzazione dell'uso di tutte le sostanze. Faremo arrivare al Parlamento la voce di un paese maturo che dice basta al proibizionismo e sì a un cambio di rotta."
© 2016 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati