
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e del tesoriere Valerio Federico:
"Le concessioni a vita, cioè fino a esaurimento dei giacimenti, per l'estrazione di idrocarburi previste dalla norma che domenica sarà oggetto del referendum, non risultano in linea con le norme comunitarie sulla concorrenza. Se dunque la legge non verrà abrogata dall'esito referendario l'Italia rischierà una procedura d'infrazione. Per questo, dopo aver sollevato pubblicamente il tema, abbiamo preparato una denuncia alla Commissione europea mettendo in evidenza gli aspetti della legge in conflitto con gli obblighi derivanti dalla direttiva 94/22/CE, la quale impedisce a uno Stato membro di adottare una normativa interna che preveda l'affidamento di concessioni e autorizzazioni senza l'esplicita indicazione di un termine di durata della autorizzazione, pur lasciando aperta la possibilità della proroga della stessa autorizzazione nel caso sussistano i presupposti".
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