
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e del tesoriere Valerio Federico:
"Il presidente del Consiglio Renzi e il ministro dell’Ambiente Galletti hanno inaugurato la partecipazione italiana ai lavori di Parigi sul contenimento del riscaldamento globale auspicando decisioni vincolanti e vantando i successi dell’Italia in materia. In effetti l’Italia ha fatto moltissimo (anche se a caro prezzo per le bollette) in termini di sviluppo delle fonti rinnovabili elettriche: oggi per esempio siamo la terza potenza fotovoltaica mondiale dietro a Germania e Cina.
Eppure proprio questo governo, che auspica obblighi sovranazionali, ha fino a oggi violato la legge delega fiscale con cui a inizio 2014 il suo Parlamento lo impegnava a introdurre un pacchetto di segnali economici coerenti proprio con la decarbonizzazione dell’economia. E questo stesso governo si è per ora guardato bene dal mettere mano a sussidi interni costosi e contrari a ciò su cui Parigi sta lavorando, per esempio gli sconti fiscali alle fonti fossili che solo nel settore dei trasporti ammontano a circa 3,5 miliardi all’anno secondo la bozza di bilancio di previsione 2016-2018. Sussidi distorti che da un lato drogano l’economia avvantaggiando chi depaupera l’ambiente e non innova, dall’altro sono corresponsabili del fatto che le nostre città siano tra quelle in cui in Europa, secondo l’Ue e l’Oms, si muore di più di polveri sottili, e con maggiori violazioni dei limiti di legge in materia.
Se serve un nuovo accordo internazionale per rispettare le leggi ambientali italiane e il diritto alla salute, e per tramutare le promesse di 'Green act' del governo in almeno un presidio della legalità in materia d’ambiente, ben venga l’accordo.
Per ora le proposte concrete non vengono dall’esecutivo, come gli emendamenti “green” alla Stabilità proposti da Radicali Italiani e da Legambiente con l’iniziativa #menoinquinomenopago, che propone di smetterla con i regali a chi inquina e di redistribuire in modo equo le risorse liberate. Proposte riprese prima in un pacchetto di emendamenti alla Stabilità al Senato di Gianni Girotto del M5s (poi cassato in commissione Bilancio) e poi alla Camera dal socialista Oreste Pastorelli e altri deputati del gruppo misto e Pd, che ringraziamo tutti. Una convergenza verso l’approvazione degli emendamenti è un’opportunità per il Parlamento di ottenere il rispetto delle sue stesse indicazioni di un anno e mezzo fa, e per il governo di riempire di contenuti le sue promesse".