
Dichiarazione di Matteo Angioli, membro del Consiglio generale del Partito Radicale e coordinatore dell'iniziativa su Diritto alla Conoscenza e transizione verso lo Stato di Diritto:
L'approvazione all'unanimità il 23 settembre in commissione Affari esteri della Camera dei deputati della mozione presentata da Vincenzo Amendola sulla codificazione del diritto umano alla conoscenza e la transizione verso lo Stato di Diritto costituisce un primo passo istituzionale concreto verso l'affermazione di tale diritto in sede Onu e un ulteriore impulso ad operare a livello globale per un ordine mondiale che ponga al centro i valori democratici e i diritti umani, che sempre più appaiono sotto scacco in varie aree del mondo. È anche un riconoscimento della ricerca e delle attività che il Partito Radicale ha condotto, assieme a Nessuno Tocchi Caino e Non c'è Pace Senza Giustizia, negli ultimi dieci anni.
La risoluzione invita il governo italiano a intraprendere in sede di Assemblea generale delle Nazioni Unite un'opera di promozione di maggiore responsabilizzazione e apertura dei governi, attraverso il coinvolgimento di altri Stati membri dell'Organizzazione. Su questo obiettivo continueremo ad essere impegnati, in linea con la storia Radicale che ha animato battaglie contro lo sterminio per fame nel mondo, per la creazione della Corte Penale Internazionale, per la moratoria Onu sulle esecuzioni capitali e per il bando Onu sulle mutilazioni genitali femminili.
Ringraziamo in particolare i deputati Amendola e Schirò che hanno reso possibile questo risultato che speriamo incoraggi il governo italiano ad attivarsi alle Nazioni Unite così come auspicato dal ministro Paolo Gentiloni stesso nel suo intervento durante i lavori della Seconda Conferenza Internazionale “Universalità dei diritti umani per la transizione verso lo Stato di Diritto e l'affermazione del Diritto alla Conoscenza”, svoltasi il 27 luglio al Senato della Repubblica.
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