
Teramo, 15 maggio 2015
Ill.mi Presidenti del Consiglio, Giuseppe Di Pangrazio e della Giunta, Luciano D’Alfonso - Regione Abruzzo
Oggetto: Insediamento ed elezione del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.
Egregi Presidenti,
come forse avrete saputo, sono in sciopero della fame dalla mezzanotte di venerdì 8 aprile per evidenziare l’indifferibile necessità che il nostro Paese, a maggior ragione per la crisi economica che l’attanaglia, adotti provvedimenti di riforma della giustizia indicati come obbligatori dal Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano già l’8 ottobre di due anni or sono, col suo solenne messaggio al Parlamento.
La sensibilità sull’argomento, Vostra e del Consiglio regionale dell’Abruzzo, dopo un digiuno di 41 giorni a cui diedi corpo nel corso della scorsa estate, si manifestò con l’approvazione il 16 settembre della risoluzione urgente su satyāgraha, riforma della giustizia, amnistia, indulto e situazioni delle carceri abruzzesi.
A questa importante presa di posizione politica della massima istituzione rappresentativa dei nostri territori ha fatto seguito esattamente un mese dopo, la definizione del Protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministro della Giustizia, dal Presidente della Regione Abruzzo, dal Presidente dell’Anci Abruzzo e dal presidente del Tribunale di Sorveglianza di L’Aquila [2].
Nonostante tutto ciò, le persone detenute, insieme alle centinaia di migliaia di cittadini alle prese con processi penali o civili, le cui pratiche ingolfano nel numero di 10 milioni complessivamente le scrivanie dei magistrati, non riescono ad ottenere che la giustizia sia amministrata in modo civile, neanche nel forte e gentile Abruzzo.
Senza soffermarsi qui sui casi che riempiono le prime pagine in questi giorni - valga per tutti il processo di Bussi - dobbiamo ammettere che l’indecente situazione non può essere tollerata: va data qualche concreta risposta, almeno per le situazioni più acute rappresentate, da ultimo, dal disperato tentativo di suicidio nel carcere di Lanciano avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsi.
Il Consiglio regionale ha la possibilità d’istituire l’Ufficio del Garante, data la previsione di legge regionale risalente al 2011 che, purtroppo finora, è rimasta lettera morta.
Siamo a conoscenza delle esortazioni che sono state puntualmente rivolte dal Tribunale di Sorveglianza affinché d’urgenza sia insediato il Garante, senza confonderlo con la figura del difensore civico, perché c’è già tanto da fare nel martoriato mondo delle carceri in Abruzzo.
Presento a Voi, illustri Presidenti, nelle rispettive funzioni sia di direzione dell’indirizzo politico dell’attività dell’Istituzione regionale che di competenza tecnica per l’attuazione della richiamata norma contenuta nell’art. 6 della l.r. 35/11, quest’istanza accompagnata dal mio smunto corpo, affinché procediate con coraggio alla pubblicazione del bando relativo al Garante, ricordando quanto Marco Pannella disse nell’Aula dell’Emiciclo in occasione dell’attribuzione della medaglia Aprutium il 9 dicembre scorso: il bando non andrà deserto perché per il gravoso compito di Garante dei detenuti c’è già un candidato competente, efficace e di prestigio che è Rita Bernardini, riconosciuta nel mondo delle carceri e che, aggiungo, ha il merito di aver presentato nei giorni scorsi un importante documento-memoria al Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa sulla sentenza Torreggiani.
Sono, ovviamente, disponibile a qualsiasi interlocuzione nelle prossime ore, anche per il tramite di Ricardo Chiavaroli (cell. 349 7586XXX), il quale ha già avuto modo di scambiare informazioni a riguardo col funzionario regionale, Gino Milano.
Procedete, illustri Presidenti, avanti sulla strada maestra tracciata e istruita: non Vi mancherà il nostro appoggio.
Cordialità,
Ariberto Grifoni
Membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani
Allegati
- Legge regionale istitutiva del Garante dei detenuti [3];
- Messaggio solenne al Parlamento del Presidente Napolitano [4];
- Risoluzione del Consiglio regionale abruzzese [5];
- Protocollo d’Intesa ministero Giustizia-Regione-Anci-Tribunale Sorveglianza; [2]
- Memoria al Consiglio d’Europa [6].
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