
Comunicato stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti e di Intersexioni:
"Ci congratuliamo con il commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa per l'importantissimo studio sui diritti umani delle persone con variazioni intersessuali [2]", commenta Morgan Carpenter, il presidente di OII Australia (Organizzazione Internazionale Intersex Australia), che in questi giorni, con il supporto di Intersexioni e Certi Diritti, è impegnato in un tour italiano organizzato dalla dott.ssa Michela Balocchi e reso possibile grazie ai suoi fondi della borsa di ricerca Marie Curie.
"Il rapporto [2] - continua Carpenter - contiene 8 chiare e semplici raccomandazioni e un’ approfondita analisi della situazione attuale. Identifica molte aree cruciali da riformare per migliorare la salute e i diritti umani delle persone con variazioni intersessuali tra cui la fine di interventi chirurgici 'normalizzanti' dannosi e non necessari nonché la patologizzazione delle persone intersessuali. Il rapporto [2] chiede che venga favorita l’autodeterminazione delle persone intersessuali, la nostra inclusione nella legislazione contro le discriminazioni, il nostro accesso al sistema giudiziario e il nostro coinvolgimento in progetti di ricerca e nell’ideazione di misure di riforma. Infine si chiede flessibilità e autonomia nell’autoidentificazione sessuale e di genere".
"Il rapporto [2] del Consiglio d’Europa" - aggiunge Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti - "ha il merito di mettere la questione intersessuale al centro dell’agenda europea per i diritti umani, ma il messaggio più importante è che non si debba più parlare di persone intersessuali in loro assenza e che si debba invece sostenere il movimento intersessuale. Anche per questo Certi Diritti ha eletto suo presidente onorario l’attivista intersex Alessandro Comeni".
Interessanti sono i dati riguardanti l’Italia che emergono dal rapporto dell’Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali [3] che offre un’approfondita analisi della legislazione e delle politiche degli Stati membri dell’Unione Europea che interessano le persone intersessuali.
"Concordiamo con entrambi i rapporti - concludono Alessandro Comeni e Michela Balocchi, cofondatori di Intersexioni - quando affermano che moderni standard medici e giuridici devono improntarsi ai diritti umani delle persone intersessuali che rimarranno vulnerabili fintanto che verranno diagnosticati come donne o uomini con un disordine sanitario. Chiediamo al governo Italiano di legiferare immediatamente sul modello maltese per assicurare i diritti umani delle persone intersessuali".
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