
Dichiarazione di Giulio Manfredi, segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta:
Scorrendo nomi e biografie dei nuovi 16 direttori generali delle Asr piemontesi – sempre ammesso che tutti accettino il posto – i conti sono presto fatti: un forte segnale di discontinuità rispetto al passato, con l’arrivo di direttori da fuori regione, l’abbiamo solamente per le due Asl torinesi, per l’Asl di Alessandria e per l'Asl di Cuneo. Nel resto del Piemonte è stato attuato il solito gioco dell'oca: sono state premiate le seconde e terze linee, direttori sanitari o amministrativi hanno fatto il grande balzo a direttore generale e hanno semplicemente cambiato casella, andando in un'altra azienda sanitaria. Idem per i quattro direttori generali confermati, che si trasferiranno semplicemente in un’altra città.
È innegabile il segnale di discontinuità rispetto al passato ma tutto il complesso procedimento di selezione messo in atto e, soprattutto, lo stato di fatto e le prospettive della sanità piemontese avrebbero richiesto maggiore coraggio e un maggior numero di nomi effettivamente nuovi, effettivamente fuori dal solito coro.
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