
Alla notizia della vendita a Gazprom da parte di Eni della sua quota del 20 per cento nel progetto del gasdotto South Stream, gli esponenti radicali Giulio Manfredi e Igor Boni hanno dichiarato:
"Finiamo l'anno con una bella notizia, benaugurante anche per il prossimo. Fin dall'inizio abbiamo avversato la partecipazione italiana nel progetto South Stream, che legava strettamente l'Eni e di conseguenza il nostro paese ai progetti geopolitici di Gazprom e quindi di Putin.
L'uscita dell'Eni da quel progetto è la fine dell'ipoteca russa sulla nostra politica energetica.
Se a ciò sommiamo le paginate di pubblicità dell'Eni sui suoi investimenti in Mozambico, non possiamo che rilevare positivamente il new deal del nuovo amministratore delegato Claudio Descalzi. Avanti così anche nel 2015".
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