
Replica di Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani in sciopero della fame dal 15 ottobre, all'assessore alle Ambiente Aldo Berlinguer.
Caro Berlinguer,
innanzitutto mi consenta di esprimerle la mia gratitudine per aver corrisposto alla lettera aperta che le avevo anticipato a mezzo posta elettronica.
Prima di entrare nel merito di impegni, che al momento ritengo un po’ troppo generici, mi permetta, però, di esporle il mio punto di vista.
Caro Assessore, io non protesto ma propongo. Il mio non né ricatto, né “estremismo”, come pure lei ha avuto la bontà di definirlo qualche giorno fa.
Qui non parliamo di “quesiti”, ma di una Regione che è una Regione canaglia incapace di rispettare la sua propria legalità. E lei, caro Assessore, non può lavarsene le mani. In qualità di rappresentante di una Istituzione che da troppo tempo è fuorilegge, lei è tenuto ad assumersi la sua quota parte di responsabilità.
Caro Assessore Berlinguer, sto percorrendo la via della nonviolenza per chiedere alle Istituzioni, al massimo Ente regionale di rispettare la sua propria legalità. Non uso strumenti estremi, uso il mio corpo per provare a darvi la forza necessaria a rispettare le leggi e i diritti che da troppo tempo negate.
Lei era in carica anche il 14 maggio del 2014 quando per l’ennesima volta gli uffici del dipartimento Ambiente hanno dovuto rispondere picche alla mia richiesta inerente l’inesistente “anagrafe dei siti da bonificare”.
L’unico aspetto diseducativo è rappresentato dal mancato rispetto di una legge dello Stato da parte della Regione Basilicata.
L’unica cosa diseducativa in Basilicata come in Italia è “la quotidiana strage di leggi, di diritto, di principi costituzionali, di norme e di regole che avrebbero dovuto governare la convivenza civile della democrazia italiana”.
È diseducativa la strage di legalità che si fa strage di popoli. È diseducativa l’assenza di Stato di diritto. È diseducativo il negare l’einaudiano diritto a poter conoscere per deliberare.
Cosa c’è di educativo nella reiterata e prolungata violazione di direttive comunitarie poste a tutela dell’Ambiente e della salute umana, che pure è stata perpetrata in Basilicata?
Ho apprezzato davvero, mi creda, lo sforzo che lei ha compiuto, ma dopo anni di ritardi ed omissioni non posso accontentarmi di una risposta che non da alcuna garanzia sui tempi e sui modi.
Non posso accontentarmi del suo “cercheremo di rimediare”. No, non può bastare, anche alla luce dei ritardi che lei stesso ha citato.
Almeno per ora continuerò la mia iniziativa nonviolenta. Lo faccio chiedendole un ulteriore sforzo, di cui mi auguro saprà e vorrà essere capace: Quando?
So per certo che per sbloccare questa situazione basterebbe indire una gara d’appalto per l’acquisizione di un software.
La mia, Assessore, è fame di legalità e di verità. Deluso - le confesso - dal tombale silenzio con il quale il “rivoluzionario” presidente della Giunta ha accolto la mia offerta di aiuto, le chiedo di essere se possibile meno evasivo e di chiarire le tappe che porteranno la Regione a rispettare finalmente l’art. 251 del Codice dell’Ambiente e il diritto di tutti e di ciascuno a poter conoscere per deliberare. Per parte mia, che estremista non sono, continuerò lo sciopero della fame, ma mi impegno a recedere dal proposito di passare allo sciopero della sete, come atto di fiducia nei suoi confronti.
La ringrazio e resto in attesa e in ascolto. A volte anche da “Marte” possono arrivare inaspettati segni di vita.
Cordiali saluti
Maurizio Bolognetti (in sciopero della fame dalle ore 23.55 del 15 ottobre)