
Il servizio di Trm del 16 ottobre 2014
Dalla mezzanotte, il segretario dei radicali lucani Maurizio Bolognetti ha iniziato uno sciopero della fame ad oltranza, che vuole essere – scrive in una lunga lettera aperta alle istituzioni – l’aiuto affinchè si possa comprendano l’urgenza di sanare la ferita inflitta allo stato di diritto”.
Il radicale sta da anni chiedendo, nel dettaglio, alla Regione Basilicata un’anagrafe di tutti i siti lucani da bonificare, sottolineando al contempo la necessità che, la stessa, una volta pronta, possa essere condivisa tramite la rete con tutta la popolazione lucana nel rispetto del principio einaudiano – da sempre liet motiv di Bolognetti – “conoscere per deliberare”; a fronte di queste reiterate richieste, però, nel corso degli anni, non sono mai seguiti i risultati sperati e le risposte, quando sono arrivate, non sono state – a parere del radicale – del tutto soddisfacenti.
Nell’ultima lunga lettera in questione ci sono diversi riferimenti normativi che legittimerebbero l’istanza: a partire dal Decreto Ronchi del 1997 fino ad arrivare al Codice dell’ambiente del 2006; allo stesso tempo si elencano le diverse risposte negative istituzionali ricevute dal 2012 fino al 2014; da quelle più generiche in cui si risponde semplicemente che “l’anagrafe dei siti non è stata ancora attivata; a quelle più circostanziate in cui si individuano tra i motivi ostativi all’istituzione dell’anagrafe stessa: la mancanza di un software o del piano regionale dei rifiuti.
A rendere ancora più sostanziale la richiesta di accesso agli atti – dice Bolognetti – è l’esistenza della convenzione di Aarhus, in materia ambientale, questione che – riconosce il radicale – è stata sottolineata dall’ex Governatore De Filippo in una sua risposta. In buona sostanza conclude non si possono trattare notizie d’interesse pubblico come se fossero file top secret. Tali questioni devono essere all’ordine del giorno del dibattito politico
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