
Dichiarazione di Valerio Federico, tesoriere di Radicali Italiani:
Nessun dubbio, i Radicali sono con Matteo Renzi nel comune obiettivo di scardinare il capitalismo inquinato di relazione italiano. In un’intervista al periodico di Comunione e Liberazione Tempi, il Presidente del Consiglio finalmente individua nei soliti noti del capitalismo nostrano i protagonisti delle sventure economiche del Paese. Ha ragione il premier: sono i soliti noti, i responsabili, non l’Europa.
Certo, è difficile dimenticare che questo capitalismo di relazione si regge anche sugli affari comuni dei due blocchi di potere PD/cooperative rosse e CL-Compagnia delle Opere, su una rete di società controllate dalla Pubblica Amministrazione dominate da PD, centro destra e da Comunione e Liberazione in Lombardia, sulle Fondazioni Bancarie, guidate dai grandi Partiti, che in Italia comandano nelle Banche.
Ma il Renzi, che per un paio di decine di anni ha avuto ruoli di primo piano nelle istituzioni locali e quindi nella gestione e nelle nomine di società partecipate e di fondazioni bancarie senza mai sfiorarne i meccanismi di potere, è lo stesso di oggi? E il direttore di Tempi, Amicone, pronto a difendere quel micidiale sistema affaristico che il suo movimento di riferimento ha messo in piedi in Lombardia, e non solo, a braccetto con i figliastri del Premier, è entusiasta del rottamatore?
Si apre a breve il meeting di Rimini. Radicali Italiani chiede al direttore Amicone una raccomandazione per poter discutere di Capitalismo di Relazione.
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