
Teramo, 18 agosto 2014
Egregi Presidenti, Egregi Consiglieri e Assessori,
in prossimità dello svolgimento della riunione del Consiglio Regionale d’Abruzzo intendiamo sollecitare la sensibilità di ciascun rappresentante istituzionale e riproporre qui in allegato la nostra lettera-appello di circa un mese or è.
L’attenzione che chiediamo può essere ben rivolta, per riferirsi solo all’aspetto numerico del sovraffollamento nelle carceri abruzzesi, alla scheda riepilogativa riportata in calce. Questi dati recentemente resi pubblici sono ripresi dal sito del Ministero della Giustizia perché il Ministro Andrea Orlando ha accettato la proposta avanzata dai Radicali e sostenuta dal satyagraha in corso di metterli on-line carcere per carcere. Ci parlano non certo di altri parametri essenziali, e pure chiesti, utili per misurare compiutamente la corrispondenza della detenzione ai dettati della Carta Costituzionale e alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, ma già permettono uno screening.
Questo primo vaglio è allarmante per la nostra Regione, quinta nella classifica italiana per sovraffollamento carcerario. In particolare leggiamo che, fatta eccezione per la casa circondariale di L’Aquila svuotata all’indomani del 6 aprile 2009, quando venne colpita dal terribile terremoto, gli altri 7 carceri censiti, tutti risultano sovraffollati. Da Vasto, in ordine decrescente, vediamo Sulmona, Teramo, Lanciano, Chieti, Avezzano e giungiamo a Pescara: percentualmente parlando, dalla vetta di c.ca 180 detenuti che hanno disponibili solo 100 “posti regolamentari effettivi” a Vasto, scendiamo fino a Pescara dove il Ministero della Giustizia praticamente segnala 104 carcerati che dispongono di 100 brande regolamentari. Questa è la situazione che riassunta su scala regionale, considerati gli 8 carceri abruzzesi costringe in media 132 persone ad essere detenute in 100 posti disponibili.
Situazione ben presente a tutti, a voi Presidenti, Consiglieri e Assessori della Regione Abruzzo, ma prima di tutti alla comunità di ciascun carcere: detenuti, polizia penitenziaria, direttori, personale medico e amministrativo, familiari. Situazione che è ovviamente ben presente ai magistrati, come dimostra il dott. Gennaro Varone nel suo intervento su Il Centro di stamani, il quale pone la domanda significativa se ci sia qualcuno che creda “umane” le carceri italiane; domanda alla quale risponde subito egli stesso con un no motivato: “E’ per questo, dice, che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con la sentenza “Torreggiani” ha condannato l’Italia per trattamento “inumano”, sebbene, poi, continui dirottando il ragionamento giuridico sul terreno economico, di moneta unica, perdendosi lontano dalla visione federalista europea di Spinelli, Rossi e Colorni, del Manifesto di Ventotene e oggi di Marco Pannella e dei Radicali.
Come ha sottolineato il Presidente della IV Commissione, Luciano Monticelli nella sua lettera di risposta alla nostra, pure allegata, l’Assemblea legislativa abruzzese dimostri di non voler sfuggire il dovere di affrontare un problema acuto, vissuto da tutti quei cittadini che sono colpiti dalla crisi della giustizia, di cui le carceri ne sono l'epifenomeno. Erga la propria voce e si batta dunque per il rispetto dei valori sanciti nella nostra Costituzione, per primi quei “rapporti civili” contenuti nel Titolo I della I Parte: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso d’umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato” (art. 27, 3° comma).
Presidenti, Consiglieri, Assessori non siate inerti dinnanzi a queste situazioni diffuse di sofferenza dove spesso si consumano drammi e dove gli ultimi vivono situazioni di abbandono e malattie, scacciati lontani dal dettato costituzionale.
Per questo torniamo qui, oggi a chiedervi di aderire a questa lotta, a questo satyagraha che in Abruzzo è partecipato da decine di cittadini e tra questi Ariberto Grifoni al 20° giorno di sciopero della fame, nelle forme e con le modalità che riterrete opportune, e, nel vostro ruolo, di portarne parola e azione nonviolenta nelle Istituzioni.
I referenti abruzzesi di Amnistia Giustizia Libertà Ariberto Grifoni e Vincenzo di Nanna
Fonte: Ministero Giustizia (da schede istituti penitenziari) regione Abruzzo
Città Tipo di Istituto Posti regolamentari posti regolamentari non disponibili detenuti presenti Differenza posti regolamentari effettivi tasso di sovraffollamento
Avezzano Casa Circondariale 53 2 59 -8 115,7
Chieti Casa Circondariale 68 0 97 -29 142,6
Lanciano Casa Circondariale 198 0 284 -86 143,4
L'Aquila Casa Circondariale 226 0 161 65 71,2
Pescara Casa Circondariale 270 1 278 -9 103,3
Sulmona Casa di Reclusione 304 0 508 -204 167,1
Teramo Casa Circondariale 251 8 352 -109 144,9
Vasto Casa di Lavoro 133 31 183 -81 179,4
ABRUZZO 1.503 42 1.922 -461 131,6
N.B. Il tasso di sovraffollamento si misura facendo il rapporto fra i detenuti presenti e i posti effettivamente disponibili (sottratti quindi i 42 posti inagibili dalla capienza regolamentare). Al 31 luglio i detenuti presenti erano 1.922 mentre i posti effettivamente disponibili erano 1.461 (1.503 – 42). Facendo il rapporto 1.922/1.461 viene un tasso di sovraffollamento del 132%, che vuol dire che 132 detenuti sono costretti a stare in 100 posti.